Primo Maggio di scontri non solo a Milano: attacco nazista a un comizio sindacale in Germania, mentre in Turchia violato il divieto di manifestare

I gravi disordini di Milano non sono stati gli unici a turbare la festività del primo Maggio in Europa, anche se le ragioni erano diverse, la violenza era decisamente simile. In particolare gravissimo l'episodio in Germania a Weimar, in Germania, dove un gruppo di neonazisti ha attaccato la parata del Primo Maggio. In particolare una cinquantina di nostalgici nazi hanno assaltato il palco da cui parlavano rappresentanti sindacali ed esponenti politici, aggredendo il sindaco Stefan Wolf e altri manifestanti. Nessuna conseguenza fisica per il deputato socialdemocratico Carsten Schneider che stava tenendo un discorso al momento dell’attacco. Il politico, che si è detto sotto choc, ha raccontato che gli aggressori gli hanno strappato dalle mani il microfono per urlare slogan nazisti. Secondo la stampa tedesca l'attacco sarebbe stato ben pianificato, secondo il Ministero degli Affari Interni della Turingia si starebbe indagando su 27 persone. Si tratterebbe di 22 uomini e 5 donne di Sassonia, Brandeburgo, Assia e Turingia di età variabile fra i 18 e i 35 anni, persone già note alle autorità per la loro appartenenza a movimenti neonazisti. I soggetti presunti autori dell'aggressione sono stati fermati dalla polizia per essere identificati, ma poi subito dopo rilasciati. Assolutamente diversi invece i disordini in Turchia, dove la polizia ha usato la mano pesante per disperdere una manifestazione del Primo maggio nel quartiere Besiktas di Istanbul. Manifestazione che il governo Erdogan non aveva autorizzato. Migliaa di poliziotti, pare addirittura 20.000 sono stati schierati con 70 veicoli blindati per impedire che i manifestanti raggiungessero piazza Taksim, simbolo del movimento anti-Erdogan. Alla fine degli scontri 200 manifestanti sono stati arrestati e altri 18 feriti. Feriti anche sei agenti. I dati sono stati diffusi dal governatore di Istanbul, Vali Sahin. La giornata di protesta era stata convocata contro la legge fatta approvare dal presidente, Recep Tayyp Erdogan, che assegna nuovi poteri alla polizia per reprimere le proteste di piazza. In reealtà la situazione in Turchia rischia di degenerare sempre di più perchè la prossima scadenza elettorale del 7 giugno rischia di infuocare la situazione. Il partito filo-islamico di Erdogan infatti sta operando e si teme con metodi non tutti leciti, per conquistare un'ampia maggioranza che gli consenta di mettere mano alla Costituzione snaturando di fatto la secolare laicità dello Stato turco. Tensione, ma per ragioni strettamente sindacali, anche in Corea del Sud. In occasione della ricorrenza del Primo maggio, migliaia di persone sono scese in piazza a Seul per protestare contro le politiche del lavoro intraprese dal governo coreano. I manifestanti hanno occupato diverse strade del centro e hanno dato vita a scontri con la polizia che cercava di sgombrare i presidi.