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Vi siete mai posti il quesito “di chi sia il giornale che leggete? Quali interessi nasconde o può perorare?” Ebbene è un quesito non banale la cui risposta, nella maggioranza dei casi, è drammaticamente palese. La concentrazione dell’informazione infatti in Italia è riconducibile,  nella maggior parte dei casi, ai medesimi soggetti, ai medesimi poteri. Di questo non sempre c’è la consapevolezza ed è un dramma, perché partendo dal presupposto che il pluralismo informativo è una necessità imprescindibile per una democrazia matura, avere la concentrazione dei media e delle fonti nelle medesime mani, rende la democrazia vulnerabile, incompleta.