Migranti: Kyenge; tatticismo Salvini dimostra necessità di riformare regolamento Dublino

"Nelle ultime ore si è consumata una triste pagina di attualità che ha visto seicentoventinove persone strumentalizzate da eminenti esponenti del governo italiano come merce propagandistica. Rifiutando l’attracco in Italia della nave Aquarius, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il Ministro degli Interni Matteo Salvini e il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli si sono resi protagonisti di un’interpretazione troppo restrittiva delle regole di salvataggio delle persone in pericolo, mettendo ulteriormente a rischio la salute delle persone a bordo della nave, tra le quali figuravano numerosi minori non accompagnati e donne incinte”. Lo ha detto l’europarlamentare Cécile Kyenge (PD/S&D).
“Solo l’aiuto del governo spagnolo - ha spiegato Kyenge - ha permesso che la situazione non degenerasse. Al primo ministro spagnolo Pedro Sánchez e al suo governo va il mio ringraziamento più sentito. La spregiudicatezza con la quale Conte, Salvini e Toninelli hanno giocato sulle vite di più di seicento persone pone ancora più in evidenza il fatto che sia ormai urgentissima una revisione del regolamento di Dublino”.
Kyenge ha poi continuato: “Invece che denigrare l’azione umanitaria dell’Italia a livello europeo e mondiale con manovre di forza al limite della legalità, sarebbe auspicabile che il governo italiano appoggiasse la proposta che già da tempo abbiamo avanzato al Parlamento Europeo: una riforma che permetta una gestione europea e non più solo nazionale del fenomeno migratorio e dell’asilo.
Il concetto alla base della nostra proposta è che “chi sbarca in Italia sbarca in Europa”: un cambio di paradigma che prevedrebbe la gestione più efficace dei ricollocamenti, attuati in base al principio della solidarietà, spostandola dalla sede nazionale a quella europea e che consentirebbe un’equa condivisione delle responsabilità.
Le forze al governo invece su questo tema hanno votato contro e ora tacciono colpevolmente: forse l’immigrazione per loro è utile solo a scopi elettorali?”