Lotta tra al Qaeda e Isis nella polveriera Africa

Esplode la polveriera Africa: dopo Libia, Tunisia, Egitto, Nigeria, Mali, Somalia e Yemen ecco la strage in un albergo di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, che ai tempi della colonizzazione francese si chiamava Alto Volta. Ed è appunto come vendetta contro Parigi che si è scatenata la furia dei terroristi (30 vittime di ben 18 nazionalità, numeri che rappresentano un tragico replay dell'assalto parigino al Bataclàn).
Stavolta non ha agito una cellula dell'Isis, ma un commando agli ordini del guercio algerino Mokhtar Belmokhtar, capo di una fazione di Al Qaeda.
La ricomparsa dell'organizzazione del terrore fondata da bin Laden e ora guidata dal suo medico egiziano al Zahawiri fa temere l'accendersi della lotta tra le due centrali del fondamentalismo jihadista.
Ma perché la strage nel Burkina Faso, un Paese desertico con tante tribù rivali come in Libia? Il fatto è che sta scontando tensioni religiose ed etniche, enormi problemi economici e sta avvicendando Governi corrotti e fragili. Perciò terreno ideale per il terrorismo con qualunque targa.
Scelta non casuale anche per un altro motivo: il Paese fornisce alla Francia basi per l'operazione che mira a sconfiggere il radicalismo della Jihad sia qui sia in Mali.
C'è un altro punto su cui riflettere. Se Al Qaeda torna a far sentire la sua terribile voce può voler dire che l'Isis l'ha messa in crisi, in un angolo, sancendo la fine della sua parabola. In sostanza in Burkina Faso probabilmente abbiamo assistito ai colpi di coda di una centrale del terrore che ha segnato gli ultimi trent'anni di storia nel mondo.
Nata in Afghanistan a metà degli Anni Ottanta, Al Qaeda ha saputo unire campi di battaglia e ideali jihadisti usando i miliardi di bin Laden e sfruttando i problemi delle realtà africana e mediorientale.
La svolta nel 1991 quando Al Qaeda ottenne dai talebani afghani una base sicura dopo il ritiro dei sovietici, proprio nel momento in cui, dopo la prima guerra del Golfo, i movimenti jihadisti si spaccavano in vari filoni.
Intanto l'Arabia Saudita si unì strettamente agli Usa e ruppe definitivamente con Al Qaeda. Bin Laden rispose con la strage delle Due Torri l'11 settembre 2001. Fu il momento di massima potenza di Al Qaeda che si propose di coordinare la galassia frantumata della Jihad, impegnata in lotte locali.
Ma gli americani reagirono e costrinsero Al Qaeda a nascondersi. Le cose cambiarono con la nascita del Califfatio e dell'Isis, che è riuscita dove nessuno l'aveva fatto: mettere insieme universalità del suo messaggio, terrorismo destabilizzante e utopia di un territorio controllato come suo Stato. E questo può portare alla cancellazione di Al Qaeda.

Augusto Dell’Angelo
Augusto.dell@alice.it