Libia unita? Illusione federatela, divisa in tre

“Historia magistra vitae” dicevano gli antichi saggi. Evidentemente non lo sanno gli attuali politici del Pianeta. Per mettere ordine dal marasma delle bande e dei terroristi del Califfo continuano a insistere su una condizione-base per avviare un intervento militare: l'unità della Libia.
Prima di tutto tra i due Governi, quello filo-islamico della capitale Tripoli e quello di Tobruk, unico riconosciuto dalla comunità internazionale. Illusione; dovrebbero aver capito che la situazione è come la tela di Penelope: di notte sfilano quel che han tessuto di giorno.
Piani di pace a go-go, tutti concordati, ma sempre falliti con una serie di scuse e relativi rinvii: manca il numero legale e così via. La realtà è che tutti vogliono trarre i maggiori vantaggi dall'eventuale accordo. Compresi i generali che combatterono al fianco di Gheddafi e ora puntano alla rivincita.
E allora, risalendo al motto antico, perché non puntare, anziché a uno Stato unitario a uno federale diviso in tre, cioé alle tre grandi ripartizioni del Paese: Tripolitania, Cirenaica (Tobruk) e il poco popolato Fezzàn? Naturalmente ciascuno con un'ampia autonomia.
Sia durante l'impero ottomano sia ai tempi di quello romano (quando il nome Libia non c'era neppure negli atlanti) il Paese era appunto diviso in 3. La svolta unitaria si ebbe soltanto negli anni del colonialismo italiano, ma per una ragione di politica interna romana: Mussolini costituì un governatorato generale per indurre Italo Balbo a lasciare l'Italia e a divenire capo della Libia.
Ma anche allora c'erano una costellazione di tribù e una serie di profonde differenze. Tripoli era una città mediterranea, centro commerciale per le merci provenienti da Sud, abitata da arabi della costa, da qualche mercante greco e da un'antica comunità ebraica. La Cirenaica era invece uno Stato confessionale chiamato Senussia dalla congregazione religiosa che lo costituì. Un piccolo regno, meta di pellegrinaggi e oggetto di culto nei monasteri. La famiglia regnante era quella dei Senussi e vi apparteneva anche l'ultimo monarca della serie, quell'Idris che fu detronizzato da Ghedddafi con il colpo di Stato del 1969 e morto in esilio al Cairo nell'83.
La più ragionevole propettiva per un meno caotico futuro della Libia non è quindi uno Stato unitario (occorrerebbe, ma non c'è, un leader in grado di tenere insieme tutte le battagliere bande del Paese), ma una federazione a tre.

Augusto Dell’Angelo
Augusto.dell@alice.it