Un significativo pezzetto del “Fatto quotidiano” in lista con Berlusconi. Imbarazzato comunicato del quotidiano di Travaglio che “rassicura i lettori”

Prima Tommaso Cerno che al culmine della sua parabola da condirettore di Repubblica finisce nelle liste del PD ed ora si scopre che anche un pezzetto del Fatto Quotidiano di Marco Travaglio finisce addirittura nelle liste di Berlusconi che siamo certi starà sghignazzando felice.  In periodo di carnevale può sembrare uno scherzo, ma in periodo elettorale tutto è invece possibile, così si scopre che Fabio Franceschi, titolare di Grafica Veneta e azionista di minoranza dell’Editoriale Il Fatto, l'editoriale del quotidiano di Marco Travaglio, si candida con Forza Italia costringendo il direttore del quotidiano a “tranquillizzare i lettori” chiarendo che Franceschi lascerà l’azienda. Ma anche la nota desta ilarità nell'ambiente editoriale. Si legge infatti : "Apprendiamo dalle agenzie di stampa che Fabio Franceschi, titolare di Grafica Veneta e azionista di minoranza della Società editoriale Il Fatto Spa con il 4% delle quote (acquisite a suo tempo dal nostro socio storico Francesco Aliberti e senza alcun incarico operativo), ha deciso di candidarsi alle prossime elezioni con Forza Italia. Intendiamo tranquillizzare i nostri lettori sulla assoluta incompatibilità con la nostra società editoriale per chiunque ricopra incarichi in qualunque forza politica. Entro breve tempo dunque Franceschi – al quale auguriamo le migliori fortune – riceverà una proposta per la cessione del suo pacchetto azionario. Firmato Cinzia Monteverdi, amministratore delegato della Società editoriale Il Fatto Spa, Marco Travaglio, direttore de Il Fatto quotidiano, Peter Gomez, direttore de ilfattoquotidiano.it. 

Più di qualcuno ha fatto notare che il fatto e inusuale (scusate il bisticcio di parole. Ironizza in particolare il quotidiano web  AffariItaliani che scrive: “Apprendiamo dalle agenzie di stampa”. Troppo forte. Un giornale come Il Fatto “apprende dalle agenzie” che un suo socio ha “tradito” i Sacri Ideali della lotta a B. e si è trasferito armi e bagagli dall’odiato nemico, candidato nel Veneto per Forza Italia. E, si badi bene, che non si tratta di un socio qualsiasi, ma di un “coeditore” e “stampatore”, anche se la comunicazione cerca di sminuire e di far passare la cosa come una sine cura, come si trattasse quasi di uno sconosciuto. Ma è mai possibile che nessuno sapesse niente? E poi proprio a un giornale che spesso accede a notizie non facilmente raggiungibili ad altri”.
Le domande del quotidiano web milanese sono legittime dato che Fabio Franceschi è proprietario di “Grafica Veneta”, una delle maggiori aziende del settore tipografico. Insomma e lo stampatore de Il Fatto. Qui scatta se non la bugia una piccola omissione quando si legge “senza alcun incarico operativo”. Certo non è negli organigrammi del giornale ma ne è il maggiore fornitore di servizi.
Ironizza Affari Italiani: "È un po’ come se Berlusconi stampasse con un editore comunista. E poi leggiamo un significativo “intendiamo tranquillizzare i nostri lettori”; beh deve essere stata dura da digerire, ma qualcuno si chiede, forse provocatoriamente: “E se non lo volesse cedere? E se non fosse d'accordo con il prezzo proposto?”. Giusta osservazione e brutta gatta da pelare in casa fattista.
Per carità, ci può sempre essere un ripensamento politico, ci mancherebbe, ma passare addirittura all’altra sponda sembra veramente troppo e deve essere terribile per chi della purezza ideologica fa il suo bastione contro i marosi dell’esistenza. Su Il Fatto i commenti lodano la trasparenza e la correttezza della testata e su questo non ci sono dubbi, ma la domanda è: dopo quello che è era successo c’era forse qualche altra alternativa?”