Terrorismo globale. Almeno 30 morti in un nuovo assalto di jihadisti nel nord Kivu in Congo

Più di 30 morti e diversi feriti è il bilancio provvisorio degli scontri a Eringeti  tra le forze armate della Repubblica Democratica del Congo e i guerriglieri del gruppo di origine ugandese ADF-NALU  che da anni imperversa nel Nord Kivu nell’est della Repubblica Democratica del Congo. Lo riporta l'agenzia Fides (organo di informazione delle Pontificie Opere Missionarie) secondo cui gli scontri sono durati ben 10 ore: iniziati alle 15 di domenica 29 novembre si sono conclusi intorno all’una del mattino di oggi, 30 novembre.
Tra i 30 caduti, 14 sono guerriglieri ADF, 8 sono militari congolesi, 7 sono civili uccisi a colpi di machete dai guerriglieri ed uno è un casco blu della Monusco (la missione ONU nella RDC).
I feriti sono circa una decina, mentre 43 edifici sono stati dati alle fiamme dai jihadisti dell’ADF, compreso il centro sanitario di Eringeti, con la completa distruzione dello stock di farmaci.
Secondo il comunicato rilanciato da Fides, si tratta di un bilancio ancora provvisorio perché i militari congolesi stanno perlustrando i dintorni alla ricerca di guerriglieri nascosti o feriti. L’associazione della società civile del Nord Kivu afferma che la maggior parte dei jihadisti uccisi sono di origine somala, mentre i sopravvissuti all’assalto dell’ADF affermano che i guerriglieri gridavano “Allah Akbar” (“Dio è il più grande”, in arabo), il grido di battaglia delle formazioni jihadiste. A seguito dell’assalto, la maggior parte degli abitanti di Eringeti sono fuggiti nella foresta.