Squinzi parla, ma Renzi latita

"Ci abbiamo creduto fin dall'inizio", con queste parole Giorgio Squinzi, n° 1 degli industriali ha aperto la riunione di Confindustria, per la prima volta a Milano e non a Roma, elogiando l'evento milanese. "All'Expo - prosegue Squinzi - si respirano l'entusiasmo e l'effervescenza che serve all'Italia per lasciarsi alle spalle una lunga fase negativa di crisi e di demotivazione. Una manifestazione che è il simbolo più bello di una nuova stagione e i milioni di visitatori stranieri che stanno arrivando in Italia ci danno nuova fiducia, che ultimamente avevamo un pò smarrito».

Significativa l'assenza del premier Matteo Renzi, sostituito nella importante occasione, dal ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi. Una assenza resa più pesante e imbarazzante dal fatto che il premier aveva preferito incontrare l'ad di Fca, Marchionne (clamorosamente fuoriuscito da Confindustria, l'anno scorso).

"Le Pmi stanno cambiando l'abito in corsa - ha aggiunto il leader degli industriali - da questo processo devono nascere le nuove multinazionali tascabili e i grandi campioni industriali del futuro.  Abbiamo tra le 15 e 20 mila aziende che esportano, fanno innovazione e cercando di crescere integrando la tecnologia nei prodotti, assumendo talenti e parlando le lingue del business globale".

In conclusione un assist agli esponenti dell'esecutivo (almeno a quelli presenti): "Non ho richieste ne lamentele da fare al governo, tranne che l'invito a non smarrire la determinazione, elemento indispensabile per poter cambiare questo paese".