Stadi avveniristici per tifosi primitivi

stadio-e-palasport-e1344531884937-590x260Al solito: leggendo le cronache, la sensazione di essere presi per i fondelli è grande.
Allora: sapete tutti il disastro che è successo durante il darby Lazio-Roma: sommosse, scontri, due tifosi accoltellati e tanti feriti. Ed è allarmante scoprire che gli ultrà di tutto il mondo si scambiano favori, muovendosi da stadio a stadio distruttivi come i black bloc. Anzi, come gli Unni, ci sembra più appropriato.
Allo stadio Olimpico dell'Urbe, per esempio, nella curva laziale che si ama definire “fascista”, c'era anche la “tifoseria” polacca, inglese e bulgara armata fino ai denti.
Fare l'elenco degli scontri negli stadi, è come stilare un bollettino di guerra: solo nel 2013-2014 si è registrato un incremento del 37,2% per cento delle violenze, con 59 incontri di calcio con feriti (39 in serie A, 13 in serie B, 7 in Lega Pro). I feriti sono stati 69 spettatori, 62 poliziotti e 27 steward. Da rimarcare anche 29 incontri con feriti nella serie D e nei campionati dilettantistici, con 54 feriti tra spettatori e forze dell'ordine, 314 denunciati e 19 arrestati. In aumento, di conseguenza, gli arresti, 160, e le denunce, 1.515. Record di denunce tra i tifosi di Milan, Napoli, e Juventus, rispettivamente con 112, 102 e 72. E record di manette per il Modena e la Nocerina, con 19 e 15 arrestati nel corso di una sola stagione. Non sono mancate le minacce e le aggressioni agli arbitri: in una stagione se ne sono registrate 375. In Piemonte, inoltre, ci sono state ben 17 aggressioni fisiche.
Ma il bilancio è doloroso anche per le casse dello Stato. L'Osservatorio sulle manifestazioni sportive del Viminale, ha calcolato che per garantire la sicurezza negli stadi italiani con l'impiego di 185.686 uomini, tra poliziotti, carabinieri e finanzieri, si spendono in una sola stagione, 25 milioni di euro. Non si contano i costi per i danni causati dalle sommosse, gli oneri giudiziari e quelli sanitari.
Ebbene, nonostante questo scenario da “calata dei barbari”, ecco che impunemente le cronache nazionali, forse “asservite” alle aziende paganti, se ne escono con la notiziona delle notizione:
«Lo sport è sempre più “verde” e anche il tifoso produce energia».
Va da sé, che uno slogan del genere sulla pagina che segue al resoconto sul recentissimo disastro romano e al ricordo del tragico incontro Liverpool-Juventus allo stadio Heysel, esattamente 30 anni fa, ci sembra una presa per i fondelli bella e buona.
La novità che occupa ben due pagine di giornale, infatti, è l'entusiastico arrivo degli stadi “sostenibili”, quelli del futuro, con tanto di luci led, impianti scomponibili, e tribune intelligenti. Cosa sono le tribune intelligenti? Una “genialata” un po' come le bombe: in parole povere producono energia quando gli spettatori saltano. Mizzica! Se facessero intelligenti anche le “curve” si produrrebbe così tanta energia da rendere obsolete le centrali nucleari. E non sarebbe male.
Detto fuori dai denti, ma chi se ne frega degli stadi sostenibili, quando resta gravemente insostenibile la tifoseria, e spesso la connivenza delle società?
Invece di investire un'enormità di denaro in opere praticamente inutili, sarebbe bene che chi di dovere cercasse di risolvere sul serio la questione della violenza, e non per finta. A costo di punire penalmente anche i dirigenti delle società.
Altrimenti, non serve a nulla costruire gli stadi del futuro, perché visto il circo che quasi ogni domenica si consuma al loro interno, non ci resta che suggerire alle società calcistiche di investire denaro per rimettere in uso il Colosseo. Sarebbe più  calzante, senza considerare l'apprezzabile uso "filologico" e la salvaguardia della tradizione.