Segrè e Cirri ci fanno lezione su “Acqua, cibo e altri sprechi”

Segrè e Cirri

Segrè e Cirri

Ogni 4 anni gli italiani prosciugano un bacino idrico grande come il lago Trasimeno per irrigare frutta, verdura e ortaggi che non raggiungeranno gli stomaci dei cittadini. Intanto lo spreco alimentare domestico, ovvero il cibo ancora buono che finisce direttamente nei rifiuti, vale oltre 8 miliardi di euro, circa mezzo punto di PIL (fonte: Osservatorio Waste Watcher) e l’ISTAT conta ormai più di 10 milioni di italiani che vivono e si alimentano in condizioni di povertà. Lo spreco è intorno a noi, dai campi e dalla terra ai luoghi di commercializzazione del cibo e dell’acqua, ed è anche e soprattutto nelle nostre case. Da sei anni, attraverso conversazioni sceniche aggiornate, ce lo ricordano due veri wastebusters, l’agroeconomista Andrea Segrè e il conduttore di Caterpillar, Massimo Cirri. Ecco che i due coverseranno di “Acqua, cibo e altri sprechi”, mercoledì 22 luglio alle 21.30 in piazza del Duomo a Cividale, nell'ambito di Mittelfest. E sarà un dialogo scandito dalla geniale matita di Altan, che dal 2010 illustra anche la campagna europea di sensibilizzazione nata dall’incontro fra Segrè e Cirri, “Un anno contro lo spreco”.

“Wastebusers”, tappa 2015 della campagna, è una produzione nata dal festival Lagunamovies di Grado e allestita in collaborazione con Mittelfest 2015. Nel corso della conversazione scenica saranno illustrati i dati inediti sullo spreco idrico in Italia, a cura dell’Osservatorio Waste Watcher sullo spreco (Lmm/Swg). Per esempio, lo sapevate che ogni italiano spreca circa 3,3 kg di verdure all’anno? Anche il pane e la frutta vengono sprecati di frequente, con valori di 2,2 e 2,5 kg annui. L’Osservatorio Waste Watcher (elaborazione 2015 su dati 2014) ha calcolato che l’impronta idrica dello spreco in Italia ammonta a 24927 litri all’anno per ogni cittadino. Ciò equivale a dire che dietro a 13,7 kg pro-capite di spreco alimentare annuo si nascondono “virtualmente” circa 25 m3 di acqua, riversati nel bidone della spazzatura di casa di ogni italiano.

«Rispettare il diritto al cibo e all’acqua in misura giusta, sana e sufficiente - spiegano Andrea Segrè e Massimo Cirri - significa abbeverare e nutrire un pianeta che, fra sottoalimentazione e obesità, e’ allo stesso tempo troppo affamato e troppo sazio o assetato. Significa, quindi, restituire valore al cibo e all’acqua come bene pubblico, puntando innanzitutto sull’educazione alimentare, che è l’educazione civica del nostro tempo, e coltivando una cultura di prevenzione degli sprechi».

Sarà un dialogo a tutto campo, dallo spreco alla sicurezza alimentare, alla capacità del cibo di stimolare la fantasia fino ai molti paradossi del nostro tempo. Oltre 6 milioni di italiani sono obesi o in sovrappeso, e oltre 5 milioni affrontano la vita al di sotto della soglia di povertà. Siamo disposti a spendere più per dimagrire che per alimentarci correttamente e nel modo più sano. Sprechiamo in salute, in ambiente, in costi economici. Ma la crisi, forse più e prima dell'evoluzione culturale, ci ha d'un tratto portato ad apprezzare una nuova sobrietà.
Massimo Cirri: psicologo e giornalista, dal 1997 è autore e voce di Caterpillar, Radio2, che promuove M’illumino di meno, la Giornata Internazionale del risparmio energetico. Ha pubblicato "A colloquio. Tutte le mattine al Centro di Salute Mentale" (Feltrinelli, 2009), Dialogo sullo -Spr+Eco, (Promo Music, 2010) e "Il tempo senza lavoro" (Feltrinelli, 2013).

Andrea Segrè è professore ordinario di Politica agraria internazionale e comparata all’Università di Bologna. E’ fondatore di Last Minute Market e dal 2010 promuove la campagna europea di sensibilizzazione Un anno contro lo spreco. E' presidente del Centro Agroalimentare di Bologna (CAAB) e ideatore del Parco tematico Agro-alimentare F.I.CO (Fabbrica Italiana Contadina) EatalyWorld-Bologna. Ultimi saggi: Primo non sprecare per i Corsivi del Corriere della Sera, Spreco per Rosenberg & Sellier; Vivere a spreco zero per Marsilio; Economia a colori e L’oro nel piatto per Einaudi.