Renzi cerca di svelare i troppi misteri di Putin

A cinque giorni dall’assassinio nel centro di Mosca di Boris Nemtsov (capo dell’opposizione al nuovo Zar nonché ex vice del precedente leader Boris Yeltsin) la visita che Renzi farà mercoledì al Cremlino sarà un’occasione per cercar di svelare i troppi misteri e le pesanti ombre che circondano Vladimir Putin. Il fatto che gode dell’appoggio di oltre l’80% dei russi indurrebbe a pensare che forse non è lui il mandante dell’omicidio politico. Infatti non dovrebbe essere l’opposizione a preoccuparlo, ma l’economia afflitta dalle sanzioni e ancor più il crollo del prezzo del petrolio. Ma i precedenti assassinii della giornalista Anna Politkovskaja, dell’ex spia Aleksandr Litvinenko in un hotel a Londra e dell’avvocato Sergej Magnitskij in carcere allungano troppi interrogativi sul capo del Cremlino. Anche per questo Renzi avrà l’occasione per chiedere a Putin reali comportamenti democratici nonché il rispetto degli impegni, a cominciare da quelli di Minsk con i fragili accordi e la precaria tregua per l’Ucraina. L’incontro servirà anche per parlare dei pericoli per l’Italia derivanti dal dilagare dell’Isis (definito “la Hollywood del terrore” date le sue minacce a sfondo psicologico). Infatti la Russia h a un seggio permanente all’Onu e sarà importante il suo ‘non veto’ a operazioni (anche militari) si rendessero necessarie per arginare i tagliagole. Tornando alle ombre sul nuovo Zar, l’Occidente (e quindi anche Renzi mercoledì) dovrà chiedere un libero processo contro i sicari e specialmente i mandanti per fugare i troppi dubbi, a cominciare dalla morte di Nemtsov, politico con una solida esperienza liberale prima come governatore e poi, appunto, vice.-Premier di Yeltsin. Una spina nel fianco del potere. Risulta infatti che, due giorni dopo la sua morte, aveva in cantiere una denuncia per appropriazioni indebite di Putin per decine di milioni di dollari, clamorose irregolarità nella preparazione delle Olimpiadi di Sochi, abusi di potere a non finire e specialmente prove sul coinvolgimenti di truppe regolari russe in Ucraina. Quella manifestazione si è trasformata, dopo il suo omicidio, in un mesto omaggio funebre. L’opposizione a Putin è frastagliata e con poca presa sull’opinione pubblica che invece si infiamma per ogni gesto o proclama nazionalista del leader. L’ennesimo misterioso assassinio a pochi passi dal Cremlino conferisce comunque agli anti-Putin un capitale che potrebbe anche cambiare la storia: un martire, un simbolo forse capace di rianimare quella richiesta di libertà che tre anni or sono aveva invaso le piazze di Mosca.

Augusto Dell’Angelo

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