Primarie Pd, intesa sulle regole: ok al voto online ma con precisi limiti

Sulle regole delle primarie il Pd ha raggiunto un'intesa di massima. Il criterio concordato tra i candidati alla segreteria è quello di consentire il voto online ma con precisi paletti, in sostanza  vi potrà ricorrere solo chi è impossibilitato al voto in presenza, sia per motivi di salute sia logistici. I casi in cui ci si potrà esprimere a distanza riguarderanno, in particolare, studenti fuori sede, anziani, disabili e chi abita in zone impervie o all'estero. L'accordo è arrivato a ridosso della direzione democratica scongiurando la conta interna e una spaccatura.   Nel documento che viene portato in direzione si spiega che è ammesso il voto sulla piattaforma online per quanti sono residenti o domiciliati all'estero, per disabili e malati, per chi non possa recarsi al seggio a causa di altri impedimenti che saranno definiti dalla commissione nazionale del congresso (per esempio gli studenti fuori sede) e per coloro che abitano troppo distanti dal seggio. Alla fine il regolamento passa con un solo contrario e nove astenuti.
Sul tavolo della direzione è  arrivato anche lo spostamento delle primarie dal 19 al 26 febbraio (slittamento sul quale in realtà i candidati avevano trovato l'intesa da giorni), la composizione dei due terzi dei nomi della commissione nazionale del congresso e i criteri per l'ampliamento dell'assemblea agli esterni. La decisione sul voto online non è stata una passeggiata, infatti dopo l'ennesima fumata nera c'è stata  la svolta in zona Cesarini: l'intesa sulle deroghe per il voto on line (la regola resta andare nei gazebo) è stata chiusa chiusa a ridosso della riunione. La ricomposizione è arrivata dopo le esternazioni di Stefano Bonaccini, inizialmente critico su questa modalità di voto inserita all'ultimo momento: "Se ci spacchiamo sulle regole rischiamo di essere individuati come marziani". La sua apertura, mossa certamente furba da politico navigato,  ha sbloccato l'impasse, con senso di responsabilità per evitare il muro contro muro, come rimarcano dal suo comitato. I supporter di Schlein (sostenitrice del voto online), invece, parlano di "vittoria per il Pd. Rompere il muro della partecipazione con primarie online è importante per definire il profilo di un partito unito, moderno e inclusivo". Critica Paola De Micheli, che si era detta più volte "contraria al voto on line" (per i tempi e i modi della decisione) e che alla fine non ha partecipato al voto sul regolamento per le primarie. Quanto al quarto e ultimo aspirante segretario, Gianni Cuperlo, si è rimesso alla decisione del partito.