Pensioni, Gentiloni e Poletti spingono per l’intesa. Camusso risponde picche: “Occasione persa, mobilitazione il 2 dicembre”

Anche questo è un film già visto, sindacati divisi con Cisl e Uil incapaci di capire che non è più il tempo del collaborazionismo o se preferite del collateralismo con i governi qualsiasi essi siano. Quello che il mondo del lavoro chiede non è infatti un sindacato che media al ribasso accettando più o meno supinamente le gentili offerte di una politica sempre più avara con le esigenze di lavoratori e pensionati. Un fronte sindacale diviso che consente al Governo Gentiloni Cdi affermare che sul fronte delle pensioni ci sono “posizioni articolate da parte delle organizzazioni sindacali” ma “come governo abbiamo lavorato per una valutazione più largamente condivisa”. Ergo cercheremo di mettere all’angolo la Cgil disubbidiente esattamente come in passato fecero i governi di centrodestra. La differenza è che oggi a parlare non è Maurizio Sacconi ministro del Lavoro del governo Berlusconi ma Giuliano Poletti esponente Pd del Governo Gentiloni-Rennzi. “Come governo la nostra intenzione è che i contenuti di questo dialogo diventino parte della legge di bilancio e quindi proporremo degli emendamenti alla legge” nell’ottica del “dialogo e confronto con il Parlamento”. In apertura del tavolo, questa mattina, il premier Gentiloni spingeva per un accordo con i sindacati: Il pacchetto di misure del governo sulle pensioni è “molto rilevante e sostenibile. Dal nostro punto di vista un buon risultato. Un risultato di cui la condivisione del mondo sindacale è requisito importante. Se arriva il sì dei sindacati il pacchetto sarà più forte”. Ma da Camusso è arrivato un “niet” annunciando per il 2 dicembre una mobilitazione Cgil. “Il confronto si è mosso dentro un sentiero stretto di risorse, ha spiegato Susanna Camusso . Questa è la prima critica che vogliamo ribadire. La scarsità di risorse è figlia ed effetto di scelte che vengono fatte”. La segretaria generale della Cgil nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi dopo l’incontro governo-sindacati sulle pensioni ha aggiuto. “Una legge di bilancio che non interviene sui nodi del Paese perde la sua occasione”, ha sottolineato, nella manovra “ci sono molte partite aperte, a cominciare dal rinnovo dei contratti pubblici”. “Il nostro giudizio sul testo proposto dal governo sulla previdenza è di grande insufficienza”, ha aggiunto la leader della Cgil, per la quale “la proposta del governo si muove ancora per deroghe, per piccoli interventi, e questo rende incerto il sistema previdenziale. E’ un’occasione persa, in termini di prospettiva del sistema, pensiamo in particolare ai giovani e alle donne”. “La vertenza previdenziale è aperta”, ha aggiunto Camusso, che ha annunciato per il 2 dicembre “la prima mobilitazione della Cgil”. “Non stiamo parlando di 300 milioni di euro ma di 63 milioni”. Questo, secondo le stime della Cgil fornite dal leader Susanna Camusso, il valore del pacchetto previdenza messo in campo dal governo. Come detto in apertura il giudizio della Cisl è positivo “La Cisl ritiene che il percorso prospettato dal governo e la sintesi fatta siano assolutamente positivi. E’ quindi un giudizio positivo del percorso e del lavoro fatto”. Carmelo Barbagallo, della Uil si allinea: “Abbiamo concluso questo percorso. E visto implementare la nota di sintesi presentata del governo, recuperando alcuni chiarimenti chiesti”. Così il leader della Uil: “Se partiamo dalla valutazione che le risorse sono scarse, abbiamo fatto il massimo possibile con le condizioni economiche date. Abbiamo aperto una breccia sulla rigidità della legge Fornero” ottenendo il riconoscimento che i lavori sono diversi.
Soddisfatto Poletti: “E’ stata presentata una nota finale di sintesi che ribadisce valutazione generale del dialogo costruttivo che si è avuto con i sindacati” in materia di pensioni. “Nella stesura finale ci sono stati alcune ulteriori specificazioni su categorie da destinare” queste misure e “abbiamo presentato la dichiarazione di volontà del governo di mantenere aperta la riflessione su giovani e donne”. Il Governo presenterà le misure sulla previdenza contenute nel documento presentato ai sindacati come emendamento alla legge di Bilancio ha spiegato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, sottolineando che le posizioni sul documento dei sindacati sono “articolate”. “Avremmo preferito – ha detto riferendosi alle misure proposte – che fossero sostenute in modo analogo da tutti i sindacati”.