Morte di Berlusconi: saranno giornate di passione mediatica, nel “palazzo” una colossale sagra dell’ipocrisia

Era fattuale…. Anche Silvio Berlusconi, certamente suo malgrado, ha lasciato il mondo terreno. A nulla gli serviranno d’ora in poi i suoi miliardi e il potere accumulato, alla fine a giudicarlo è stato il tempo e la malattia. Come possiamo dire di “quasi” tutti “aveva fatto anche cose buone…”. Comunque al di là del giudizio, ora dobbiamo prepararci alla solita sagra dell’ipocrisia che accompagna ogni evento funebre, ogni funerale. Maggiore è stata la tua visibilità e influenza sulla vita degli altri e maggiore sarà l’ipocrisia che, velo malefico, calerà come pietra tombale sulle spoglie mortali. Per Berlusconi questo fenomeno sarà massimo, perché massima è stata la sua influenza, nel bene e nel male (per noi che non siamo ipocriti nel male), sulla vita degli italiani e in generale sulla società. Intendiamoci lui è stato solo abile strumento attuatore di fenomeni latenti perché parte del sistema capitalistico, come populismo, culto della personalità e della ricchezza. Lui ha fatto germogliare rigogliosi i falsi valori in una società che evidentemente era pronta ad accogliere la sua filosofia. Lui, grazie alle sue innegabili capacità di comunicatore e imprenditore senza scrupoli, è stato un accelerante nell’incendio che già covava. Se si fosse limitato alla carriera imprenditoriale sarebbe tuttavia rimasto nella memoria come uno dei tanti: imprenditore di successo, miliardario, ma tutto sommato non avrebbe inciso profondamente nella vita degli italiani. Ed invece la sua scelta del 1994 di scendere in politica, spinta dalla necessità di bloccare una deriva post tangentopoli che, se lui fosse rimasto solo principe dell’impresa, lo avrebbe certamente travolto ha deciso di rischiare. Così il 18 gennaio 1994, con un discorso televisivo che resta esempio memorabile di nuova comunicazione Berlusconi fonda Forza Italia, un partito che si propone agli italiani come la nuova alternativa di centrodestra da contrapporre ai partiti di sinistra: secondo Berlusconi, occorre occupare lo spazio politico lasciato vuoto da Craxi e dalla Democrazia cristiana, azzerati da Tangentopoli. Così da quel momento ha polarizzato e plasmato la politica italiana tanto che ripercorrere la sua carriera politica significa attraversare la storia del Paese degli ultimi 30 anni: nessun leader ha segnato così profondamente il dibattito pubblico su argomenti che vanno oltre le ideologie politiche e gli schieramenti partitici. Il “personaggio”, macchietta per alcuni, grand’uomo per altri, ha influenzato il costume della società italiana con la sua presenza mediatica, ha cambiato le regole dell’informazione e dell’intrattenimento con il suo impero televisivo, è stato protagonista di successi sportivi internazionali con il suo Milan. Ma di più ha aperto la strada alla destra anche becera sdoganandola pensando di poterla governare. Il risultato è sotto gli occhi di tutti, grazie soprattutto alle colpe del centro sinistra, incapace oggi più di ieri, di contrastare la deriva populista, ci troviamo la Meloni premier, Salvini vice e ora con Berlusconi nella tomba è anche saltata quella valvola di sicurezza che ne poteva, se pur parzialmente, frenare le bramosie di potere. Certo non vedremo il passo dell’oca e le braccia tese, ma politiche che non favoriranno di certo i ceti popolari, con il paradosso che sono proprio questi ceti che influenzati ed influenzabili mediaticamente stanno sostenendo. Certo non è solo un problema di comunicazione e per fortuna esistono ancora dei contrappesi costituzionali nella democrazia italiana, ma i rischi ci sono eccome, dato che i “contrappesi” vengono palesemente visti dalla destra con insofferenza. Ora senza Berlusconi sarà perfino più semplice per Meloni & c operare i questo senso, a meno che non si pensi che Tajani possa essere in grado di prendere il testimone. Anche Berlusconi i realtà era insofferente con la giustizia, con i controlli, ma si limitata a combattere chi controllava lui e le sue attività. Ma diciamolo, era molto meno pericoloso degli attuali inquilini di palazzo Chigi.