Maxi operazione della polizia: 40 fermi, arrestati i titolari di 18 circhi: “Favorivano l’immigrazione clandestina”

E' un vero terremoto giudiziario quello che sta colpendo in queste ore il mondo circense. Questa volta non si tratta di questioni fiscale o del presunto maltrattamento di animali, ma del traffico di esseri umani. Infatti secondo la Procura della Repubblica di Palrmo che ha spiccato ben 40 ordini di arresto, i titolari di 18 circhi fingevano di reclutare e contrattualizzare artisti vari, ballerini, attrezzisti e facchini ed invece facevano aggirare in questo modo le nome sull'immigrazione. Insomma non mecenati del circo ma solo dei trafficanti di uomini. Nel mirino anche i nomi più noti del mondo del circo compreso Lino Orfei fermato dalla polizia. Il gruppo godeva dei favori di un insospettabile dipendente dell'assessorato al Lavoro della Regione Siciliana. La squadra mobile di Palermo ha scoperto l'organizzazione che aveva avviato questo inedito canale di immigrazione clandestina e la notte scorsa è scattata l'operazione coordinata dal procuratore di Palermo Francesco Lo Voi che ha disposto 40 fermi. In manette sono finiti non solo i gestori del giro e il funzionario corrotto, ma anche i titolari dei 18 circhi che si erano prestati all'operazione. Fra i personaggi celebri oltre a Lino Orfei, anche Alvaro Bizzarro, a capo dell'omonimo circo, e Darvin Cristiani, che gestisce il circo Praga. Tutti i fermati sono accusati di favoreggiamento all'immigrazione clandestina. Stesse accuse che hanno fatto scattare le manette per i titolari dei circhi Coliseum Sandra Orfei, Città di Roma, Smart Shane, Kumar, Vienna Roller, Caroli, Wigliams Brother, Jonathan, Apollo, De Blais, Meraviglioso, Aris Martini, Martini Cirque D'Europe, acquatico Denji show e acquatico splash. L'operazione è scattata in tutta Italia, nelle città dove attualmente i circhi stanno tenendo i loro spettacoli. Secondo quanto sarebbe emerso dalle indagini negli ultimi due anni sarebbero entrate illegalmente in Italia più di 600 persone, ha spiegato alla stampa il capo della Mobile Rodolfo Ruperti. “Solo sulla carta andavano a lavorare nei circhi. In realtà, attraverso questo sistema, è stato alimentato un giro d'affari criminale che ammonta a 7 milioni di euro". I soggetti che pagavano fino a 15 mila euro per ottenere una falsa autorizzazione all'assunzione nei circhi firmata dalla Regione Siciliana arrivavano dall'India, dal Bangladesh, dal Pakistan. La scelta della Sicilia, secondo gli inquirenti, è legata al fatto che tanti circhi hanno trasferito la propria sede a Palermo proprio solo per poter usufruire dei servizi del funzionario corrotto. Per ogni immigrato clandestino assunto. Secondo le indagini, i gestori dei circhi incassavano infatti fra 2.000 e 3.000 euro dall'organizzazione dei trafficanti. Un vero affare che non si era riuscito a imbastire nazionalmente attraverso il ministero del Lavoro competente per questo tipo di autorizzazioni, allora l'organizzazione malavitosa aveva individuato la scappatoia nella Regione a statuto speciale Sicilia. Ora al vaglio degli inquirenti c'è la posizione di altri titolari di circhi.