LA MOSTRA “L’ELEGANZA DEL CIBO” DOPO ROMA FA TAPPA A NEW YORK

Dopo l’inaugurazione avvenuta al Museo dei Mercati di Traiano a Roma nel Maggio 2015, la mostra “L’Eleganza del Cibo” approda al Chelsea Market di New York. Da domani al 4 luglio, una selezione di oltre cinquanta capi e accessori scelti dai curatori Stefano Dominella e Bonizza Giordani Aragno saranno esposti al Chelsea Market, meta culinaria prediletta dei newyorchesi, con l’obiettivo di esplorare la contaminazione tra le culture dell’alimentazione e della creatività Made in Italy.
“L’Eleganza del Cibo” proporrà abiti, accessori, immagini fotografiche e video, attraverso un percorso creativo contemporaneo dove la tradizione del “bello e ben fatto” Italiano si mischierà a suggestioni gastronomiche, a dimostrazione di quanto la moda ha saputo trarre ispirazione dal buon cibo.
In mostra abiti-opera ma anche accessori realizzati con materiali inconsueti, dalle forme e disegni scaturiti da una ricerca innovativa, originale e soprattutto ironica. Gli abiti realizzati dai più grandi stilisti, dal 1950 ad oggi, insieme alle creazioni di designers emergenti, racconteranno la storia inedita del connubio seducente tra “moda” e “gusto”.
Tra le creazioni in mostra, alcuni delle quali mai presentate prima d’ora, l’abito Privè di Giorgio Armani che si ispira al bambù, pianta delicata e robusta al tempo stesso, sempre più in voga nell’industria ecosostenibile.
Etro fa suo lo slogan “We are what we eat” (Noi siamo ciò che mangiamo), così le meravigliose stampe della Maison si animano di pasta e crostacei crudi, in composizioni grafiche create con immagini digitali in cui i pranzi, italianissimi nella loro rappresentazione, si trasformano in un caleidoscopio di colori e “sapori”.
Gattinoni, che ha dedicato un’intera collezione di alta moda al cibo, è in mostra con il “bread dress” , composto di bustier scolpito con vere spighe di grano e pantaloni in juta ricamati con biscotti e salatini glassati e cristallizzati.
Il giovane designer Tiziano Guardini sceglie vere radici di liquirizia per realizzare il suo abito “Natural Couture” ecosostenibile. Salvatore Ferragamo, pioniere nell'utilizzo di materiali poveri come sughero, rafia e canapa, ha scelto di esibire alcune delle sue calzature più famose tratte dal prezioso archivio storico della fondazione a lui dedicata. Immancabile Moschino, che da sempre ha trattato il cibo con ironia e come strumento di denuncia sociale.
In mostra anche Ken Scott, il giardiniere della moda, colui che tra i primi ha scelto di inneggiare al food attraverso le vivaci stampe dei suoi abiti: asparagi, piselli, carciofi, mele, diventano “meraviglioso orto” da indossare.