La scelta di umanità della Prestigiacomo di salire sulla Sea Watch III non piace alla destra. Messa alla gogna mediatica la parlamentare di FI

"L'ho fatto da ministra, da cittadina, da donna". Così in un'intervista a Repubblica la parlamentare di Forza Italia Stefania Prestigiacomo aveva spiegato la sua decisione di salire, assieme a Nicola Fratoianni di Sinistra italiana e a Riccardo Magi di + Europa, a bordo della nave Sea Watch, da giorni alla fonda al largo di Siracusa. Una scelta che ha avuto il pieno apprezzamento della sinistra e di parte della società civile, mentre ha scatenato polemiche a destra, con una presa di distanza dei vertici azzurri, che hanno definito "autonoma e non concordata" l'iniziativa, nonostante Berlusconi abbia detto sì allo sbarco. Alle critiche si sono accompagnati inqualificabili insulti postati dai soliti leoni da tastiera sui quali sarebbe i caso si abbattesse la scure della giustizia ma prima ancora la cancellazione da parte degli amministratori delle pagine su cui i post trovano ospitalità. Comunque a destra la Presigiacomo non è l'unica donna che difendendo i migranti e restano 'umane', oltre alla Prestigiacomo c'è anche Carfagna che è intervenuta su Facebook: "Prendersela con il più piccolo del cortile è da codardi e da vigliacchi. Uno Stato forte non lo fa: lo fa uno Stato debole che proprio perchè è debole ha bisogno di mostrare i muscoli - ha affermato - Uno Stato forte ripulisce le vie, i quartieri e le stazioni ostaggio dell'immigrazione illegale e della micro-criminalità, mettendo alla porta immediatamente chi non ha diritto a stare nel nostro Paese” ha scritto riferendosi ai migranti e allo stallo della Sea Watch che non accenna a sbloccarsi. Carfagna è stata tra i pochissimi esponenti di Forza Italia a spendersi a favore della collega Stefania Prestigiacomo: "Dispiace che il Ministro Salvini accusi tre parlamentari di aver violato la legge, dimenticando che le prerogative ispettive dei parlamentari sono dovere ed obbligo a difesa dello Stato e dei cittadini che essi rappresentano", aveva affermato, difendendo la scelta della deputata di Fi di salire sulla nave. Entrambe di Forza Italia, non si discostano dalla linea del loro partito sull'immigrazione clandestina, ma chiedono che quei 47 migranti a bordo dell'imbarcazione dell'ong siano fatti sbarcare. Mara Carfagna e Stefania Prestigiacomo sono chiare nelle loro posizioni: la prima ammonisce: "La lotta agli scafisti deve essere una priorità assoluta ma non si combatte facendo prigioniere le loro vittime". La seconda è salita a bordo della Sea Watch, insieme a due deputati di partiti diversi, Nicola Fratoianni e Riccardo Magi, per accertarsi delle condizioni dei migranti. Era consapevole che il suo gesto avrebbe generato scompiglio, quasi una spaccatura, all'interno del suo partito ma ha scelto di farlo. Lei, che non aveva condiviso con nessuno la sua scelta, non si è scomposta e ha risposto: "Non si può girare la testa dall'altra parte, non è la mia natura".