Inno alla vita dei pianisti sul Titanic e al Bataclan

Quella maledetta notte parigina di venerdì 13 novembre ci ha offerto un caleidoscopio di immagini, sensazioni e raffronti con altre scene drammatiche che hanno segnato la storia.
La più immediata, e secondo me più commovente, è quella dei due pianisti che accompagnavano la tragedia. Quello che suonava sulla tolda del Titanic che stava inabissandosi nell'oceano dopo aver centrato un iceberg e quello italiano che con la sua musica - a onta del massacro consumato dai fanatici dell'Isis nel teatro Bataclàn - tesseva un inno alla vita.
C'è poi uno secondo poster sconvolgente che rapporta la strage di Parigi con quella delle Due Torri a New York l'11 settembre 2011. Persone intrappolate agli ultimi piani dei grattacieli centrati dagli aerei della follia orchestrati da bin Laden che si gettano nel vuoto e quelle che cercano scampo verso l'esterno del centro musicale camminando sopra i cadaveri dei compagni di serata.
Un terzo raffronto: gli elicotteri che si sono immediatamente levati in volo appena si è intuita la gravità degli attentati per portare in salvo i Presidenti dei due Paesi sotto assedio: Hollande che allo stadio stava assistendo a Francia-Germania di calcio e Bush jr che si trovava alla Casa Bianca mentre un aereo qaedista stava per colpire il vicino Pentagono, sede del ministero della Difesa Usa.
Dallo Stade de France, dove si giocherà la finale dei prossimi Europei, rimbalza un'altra doppia immagine: quella dell'attentatore che si fa saltare in aria dopo essere stato scoperto pur avendo acquistato il biglietto (aveva vestiti troppo marcatamente arabi!) e quella di un'intera tribuna svuotatasi in un attimo dopo aver capito che quelli spari non erano di petardi, anzi…
Con 80 mila spettatori assiepati sugli spalti era proprio lo stadio l'obiettivo primario degli stragisti del Califfato. Il fallimento li ha costretti a dirottare l'azione su locali pubblici, non certo considerati obiettivi sensibili dagli uomini della Sicurezza transalpina. Ma per i guerriglieri della Jihad è stato lo stesso un successo.
Va però rilevata una doppia importante differenza tra Al Qaeda di bin Laden e l'Isis. Stesso fanatismo, ma la prima ha sempre mirato soltanto ai gangli vitali dell'Occidente, la seconda aggiunge a ciò il terrore che sa incutere in tutto il mondo per la sua ferocia, ma anche perché colpisce alla cieca dove nessuno se lo aspetta. Poi lo 'sceicco del terrore' aveva dietro a sé unicamente i miliardi del padre, alle spalle dell'Isis c'e invece uno Stato, appunto il Califfato, il che la rende molto più pericolosa.

Augusto Dell’Angelo
Augusto.dell@alice.it