In centomila a Roma per manifestare contro il decreto Salvini

Grande partecipazione alla manifestazione nazionale contro il decreto Salvini e il razzismo a Roma organizzata dalla rete #Indivisibili, nonostante numerosi pulmann in arrivo da tutta Italia siano stati fermati e i passeggeri perquisiti e schedati.  E su questo c'è da registrare una dichiarazione su twitter di Matteo Orfini, presidente del Pd : "Manifestanti fermati da forze dell'ordine" "Non si capisce perché i manifestanti diretti a Roma siano fermati dalle forze dell'ordine, identificati, i testi dei loro striscioni verificati uno ad uno. Il Viminale chiarisca subito (e garantisca il diritto a manifestare) #indivisibili". Comunque nonostante la strana operazione di polizia, erano centomila le persone, secondo gli organizzatori,  per dire si all'accoglienza, solidarietà e no al razzismo e al fascismo, ai respingimenti e alle espulsioni, no alla violenza sulle donne e a ogni tipo di discriminazione; il rifiuto delle misure del governo in materia di immigrazione si unisce alla denuncia del disegno di legge Pillon al centro della mobilitazione del movimento Non una di meno. Una  manifestazione pacifica insomma contro il decreto Salvini e il razzismo. Al corteo, partito da piazza della Repubblica, anche il sindaco di Riace, Mimmo Lucano.  "C'è tanta emozione perché ci sono tante persone, non immaginavo fosse così. Riace non si arresta, io mi considero uno dei tanti qua. Non possiamo rassegnarci alla deriva della società verso barbarie, disuguaglianze e discriminazioni. Non ci piegheranno, non farò un passo indietro e anche se non sono più sindaco ci sarà sempre la voglia di esserci", ha detto Lucano che poi ha aggiunto: "Rifarei tutto quello che ho fatto" "Oggi mi sento uno di voi. Una folla immensa che chiede umanità. E' giusto essere qui oggi. Sono sicuro che esiste un'umanità differente dal clima di barbarie e disumanità che oggi c'è in Italia" ha detto il sindaco di Riace in piazza San Giovanni, dov'è terminato il corteo. Lucano ha quindi ricordato di "non poter tornare a casa: vivo una libertà condizionata" ha detto. Di certo però "rifarei tutto mille volte per la causa dei rifugiati che sono i nuovi poveri, i proletari. Bisognerebbe cacciare la parola clandestino dal vocabolario".  Nel corteo si sono visti e sentiti cori colorati e coloriti contro il premier "ombra" Salvini e  cori anche contro il vicepremier Luigi Di Maio. Il corteo si è snodato lungo l'Esquilino fino a piazza di Porta S .Giovanni. In centinaia sfilano con bandiere e cartelloni, le scritte più gettonate erano: 'Uniti e solidali contro il razzismo', 'Accoglienza per tutti', 'Ruspe su Salvini'. L'obiettivo della manifestazione era "il ritiro immediato del decreto Immigrazione e Sicurezza varato dal Governo, ma anche dire no al disegno di legge Pillon e sì ad accoglienza e regolarizzazione per tutti e tutte, solidarietà e libertà per Mimmo Lucano, giù le mani da Riace e dalle ong, no all'esclusione sociale, no ai respingimenti, alle espulsioni, agli sgomberi. Contro il razzismo dilagante, la minaccia fascista, la violenza sulle donne, l'omofobia e ogni tipo di discriminazione".    Circa 100 pullman da 58 città.  Sono stati circa cento i pullman provenienti da 58 città italiane che grazie a un crowdfunding lanciato sul web hanno riempito la piazza per la manifestazione organizzata dalla rete #Indivisibili e che vede tra i promotori anche i Cobas e i ragazzi dell'associazione Baobab. Presenti associazioni di volontariato, studenti, migranti, sindacati, centri sociali. E ancora movimenti per il diritto all'abitare, Rifondazione Comunista, Potere al Popolo e Melting Europa.  Il corteo, hanno spiegato gli organizzatori, "è una sfida al Governo cogliendo il tempo della conversione in legge del decreto Salvini su immigrazione e sicurezza, considerato un preoccupante attacco generalizzato ai diritti e alle libertà" a cui la risposta e una manifestazione "pacifica, solidale, accogliente e plurale".