In bilico la (s)vendita degli aeroporti greci

La Grecia sta tentando disperatamente di risalire la china e per farlo è disposta a vendere (cioè privatizzare) grosse fette del suo patrimonio pubblico. Tra questi 14 aeroporti regionali, messi all'asta in concessione per 40 anni. Il consorzio che si è aggiudicato l'appalto si chiama Fraport ed è costituito dalla società omonima tedesca e da una società energetica greca (Copelouzos).

Il progetto di privatizzazione era stato messo in stand by dopo l'insediamento al governo dell'esecutivo di Tsipras, l'uscita in scena di questo ultimo ha fatto ripartire il tutto negli ultimi giorni. Ha gettare benzina sul fuoco sull'argomento è intervenuto Kathimerini,  un quotidiano di Atene in lingua greca, tra i principali del Paese.

Il giornale greco mette in dubbio sia il fatto che il consorzio spenda effettivamente i 330 milioni di euro in 4 anni per le opere di ristrutturazione degli aeroporti. Poche certezze, inoltre, anche sul pagamento della concessione quarantennale, secondo Kathimerini, infatti, per sborsare la cifra prevista (1,2 miliardi di euro) il consorzio  ha richiesto ulteriori garanzie al governo dato l'elevato rischio paese attualmente esistente.