Emigranti espulsi e indesiderati, Europa a rischio implosione

La situazione degli emigranti in Italia e in Europa sta assumendo toni sempre più drammatici, sia per gli emigranti stessi, trattati alla stregua di appestati che nessuno vuole avere, che per gli stati interessati, che in un revival nazional-popolare, scordano sempre più spesso di far parte dell'Europa. Un sogno, quello della Europa unita, evanescente fin dalla sua nascita, che qui rischia di infrangersi definitivamente sullo scoglio delle divisioni interne, alimentate da problemi oggettivamente complessi e delicati come quello degli immigrati.

Dopo le recenti dichiarazioni di Austria e Germania con i ripetuti respingimenti, in violazione del trattato di Schengen, anche la Regione Fvg sembrava colpita da questo "furore separatista". Sul web, e non solo, si sono moltiplicate le notizie che parlavano di un ripristino delle frontiere al confine italo-austriaco di Tarvisio, con relativa sospensione del trattato di Schengen.

La smentita ufficiale della Questura di Udine è giunta puntuale, ma la notizia di un semplice rafforzamento dei controlli al valico e lungo le reti austradali e ferroviaria, non sembra essere troppo convincente.

Il dato di fatto è che il punto di rottura sembra sempre più vicino, urge un calo della pressione e una soluzione, possibilmente condivisa, che permetta di gestire meglio il problema e tutte le problematiche che comporta (non ultimo, la situazione umana di queste persone, mandate allo sbaraglio e respinte come un pacco per mezza europa, con la "e" minuscola).