Ecco lo spettro in Europa d’una nuova guerra fredda

L'Occidente si preoccupa soltanto dell'effetto boomerang provocato dal castigo economico inflitto a Putin per l'annessione della Crimea, ma ciò è soltanto la punta di un esplosivo iceberg. La vera posta del confronto geopolitico in atto sul continente europeo è l'éscalation militare che contrappone Mosca a Washington (missili e cannoni schierati da una parte e dall'altra). In una parola, c'è in Europa lo spettro di una nuova guerra fredda. Per questo molti osservatori sostengono l'urgenza di un summit Obama-Putin sotto l'ègida dell'Onu.
Certo, non vanno sottovalutate le ricadute economiche delle sanzioni Ue sui bilanci delle imprese occidentali che esportano in Russia, aggravate dalle contro-sanzioni decise dal Cremlino, prolungate fino al gennaio 2016. Ma tutto ciò non può e non deve distogliere l'attenzione dal pericolo più grave.
Ma a che punto è l'applicazione degli accordi di Minsk (12 febbraio, tra Putin, Merkel, Hollande e il Presidente ucraino Poroshenko) che condizionano le sanzioni? Possono essere alleggerite o addirittura revocate?
Anche se i russi si guardano bene dal compiere azioni in grande stile come quella che ha portato all'annessione della Crimea, non passa quasi giorno che il Governo di Kiev non denunci la morte di suoi soldati nell'Ucraina orientale. Vista con realismo, la situazione non promette nulla di buono.
Le intese di Minsk prevedono entro la fine dell'anno elezioni su una riforma costituzionale in Ucraina basata, sotto vigilanza del Cremlino, una forte autonomia con uno statuto speciale per le regioni contese di Donetsk e di Lugansk al confine tra i due Paesi. Prima di allora Kiev non potrà riprendere il controllo dei 450 chilometri di frontiera tra i territori ribelli e la Russia.
Ma veniamo all'éscalation militare. Putin ostenta lo schieramento di missili di nuova concezione e dotati di armamento nucleare, Obama manda 5 mila uomini con equipaggiamenti anche pesanti per rassicurare gli alleati baltici, romeni, polacchi e bulgari (comprensibilmente preoccupati per motivi storici), pronti a far muro contro eventuali attacchi russi.
La propaganda delle due parti diventa minaccia mortale e il terreno di tutto ciò è la nostra Europa. I missili e i bombardieri schierati dai russi a Kaliningrad, l'ex Konisberg, fanno rigirare nella tomba Emmanuel Kant, il suo più illustre figlio. Il pericolo di un incidente magari casuale è altissimo e innesterebbe un'esplosiva tensione, magari una nuova guerra fredda.
Altro che prezzi per le sanzioni. Tutto l'Occidente, Angela Merkel in testa, si muova per evitare il ritorno del dottor Stranamore.

Augusto Dell’Angelo
Augusto.dell@alice.it