Crisi Ucraino-Russa sempre in primo piano, nuovi bombardamenti nel Donbass

É guerra dimenticata ma è guerra. Almeno sette civili sono infatti morti e 13 sono rimasti feriti nei bombardamenti della scorsa notte nel Donbass, la regione ucraina contesa stando a quanto riportano le autorità di Kiev e gli stessi separatisti. Nonostante la fragile tregua siglata a febbraio infatti gli “incidenti” non sono mai cessati, secondo il ministero dell’Interno ucraino, due civili sono stati uccisi e sei sono stati feriti dai colpi d’artiglieria dei ribelli a Sartana, circa 5 km a est di Mariupol. I separatisti accusano a loro volta le truppe di Kiev di aver ucciso cinque civili e averne feriti sette bombardando Donetsk e Gorlivka. Intanto il presidente Vladimir Putin è in visita in Crimea. Si tratta della terza volta per il presidente russo sulla penisola ucraina dall'annessione dell'anno scorso dopo un referendum non riconosciuto dalla comunità internazionale. Secondo quanto reso noto dall'agenzia di stampa del Cremlino, e rilanciato dalle agenzie internazionali Putin parteciperà a una riunione a Yalta del presidium del Consiglio di Stato sullo sviluppo del turismo interno. “I temi principali dell’incontro saranno le priorità per lo sviluppo del turismo interno come catalizzatore per lo sviluppo socio-economico delle regioni del Paese, in particolare della Crimea”, Crimea che in effetti è ricca di attrrattaive turistiche sa storiche di paesaggistiche. Putin ha in programma anche un incontro informale con i rappresentanti delle associazioni civili nazionali locali.  Voci vorrebbero invece la visita di Puntin legata  ad una possibile nuova escalation del conflitto con un possibile coinvolgimento diretto di forze russe, se verranno confermate, dicono le fonti del Cremlino, le intenzioni bellicose di Kiev che starebbe preparando una fase violenta di quella che viene definita l'operazione speciale.  L'Ucraina insomma starebbe  preparando l'escalation dell'operazione speciale nel Donbass che Kiev prevede di terminare entro ottobre , almeno secondo quanto  riferito a RIA Novosti dal vice comandante della Milizia Popolare della Repubblica Popolare di Lugansk Igor Yaschenko.  Secondo Yaschenko  le forze di sicurezza ucraine sarebbero pronte a scagliare le unità addestrate durante la tregua di Minsk. Le autorità ucraine hanno iniziato nell'aprile dello scorso anno l'operazione militare nel Donbass contro gli oppositori della regione del colpo di stato di Maidan. Il 12 febbraio nei negoziati è stato raggiunto un accordo sul cessate il fuoco, sul ritiro delle armi pesanti, sull'introduzione di modifiche alla Costituzione dell'Ucraina riguardanti il decentramento del potere, così come il consolidamento dello statuto speciale a "singole zone delle regioni di Donetsk e Lugansk.