Corruzione e truffa nei lavori al San Camillo di Roma, bustarelle mascherate da prestazioni lavorative: otto misure cautelari

Ci mancava sulle cronache l'ennesimo scandalo nela costruzione di opere pubbliche. I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Trastevere infatti hanno eseguito un'ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal gip del Tribunale di Roma nei confronti di otto indagati, a conclusione di indagini che hanno consentito di accertare "rilevanti irregolarità" nell'esecuzione dei lavori inerenti i padiglioni 'Casa Accoglienza' e 'Marchiafava' dell'Azienda Ospedaliera 'San Camillo-Forlanini'.
Lavori che hanno portato a pericolosi cedimenti strutturali verificatisi nel mese di agosto 2016. Le indagini, spiegano i carabinieri in una nota, hanno fatto emergere "un arbitrario esercizio dei poteri pubblici rivestiti, utilizzati nell'esclusivo interesse delle ditte esecutrici dell'opera, con la consapevole e quotidiana omissione dell'esercizio dei poteri e doveri di controllo, culminata, in più circostanze, con la volontaria falsificazione di atti riguardanti certificazioni di costi sostenuti per realizzare i lavori". Sulla base di quanto ricostruito, il "prezzo" di tali falsificazioni si sarebbe materializzato in più circostanze con la corresponsione, a dipendenti pubblici, di somme ingiustificate di denaro, mascherate sotto forma di retribuzione da lavoro dipendente. Insomma bustarelle legalizzate. Due indagati sono stati sottoposti agli arresti domiciliari, quattro sono stati colpiti dalla misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriale, e altri due indagati sono stati colpiti dalla misura interdittiva della sospensione dall'esercizio di un pubblico ufficio. I reati contestati sono truffa, frode nelle pubbliche forniture, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, crollo di costruzioni, corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio, appropriazione indebita, turbata libertà degli incanti, rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio e omissione di atti d'ufficio.