Bologna e Foggia, non due incidenti stradali, nel caso dei 12 braccianti stritolati nel furgone si tratta di omicidio con killer pubblici e privati

Una giornata orribile per gli incidenti sulla strada, sono stati definiti così dai media, mettendole insieme, le due tragedie che hanno funestato questo primo lunedì d'agosto. Il tamponamento fra Tir a Bologna, che ha provocato una vittima e cento feriti con spettacolari immagini di fuoco e fiamme e l'omicidio plurimo avvenuto a Foggia, una strage nella quale sono morti dodici braccianti stranieri e tre persone sono rimaste ferite. Tra queste anche l'autista del tir che non è in pericolo di vita. Uno schianto orribile avvenuto nel pomeriggio lungo la statale 16 all'altezza dello svincolo per Ripalta, nelle campagne di Lesina. Non incidente, come nel caso di Bologna, ma strage collettiva perpetrata non dall'incolpevole autista dei Tir contro il quale si è schiantato il furgone bianco che conteneva gli esausti lavoratori migranti africani stipati come sardine, senza sedili e cinture da chi quel viaggio di sfruttamento e morte l'aveva organizzato. Fra l'altro la dinamica sembra fotocopia di quanto avvenuto solo due giorni fa tra Castelluccio dei Sauri e Ascoli Satriano dove sono morti altri 4 giovani braccianti agricoli africani. In entrambi i casi le vittime avevano appena concluso la massacrante giornata di lavoro nei campi della Capitanata. Così mentre oggi con inqualificabile ipocrisia la politica, cieca e sorda al dramma dello sfruttamento intensivo degli esseri umani, si chiede com’è possibile che muoiano stritolati in furgoni braccianti di ritorno dal lavoro, c'è chi punta il dito, alla ricerca di un responsabile, nei mancati controlli contro il caporalato come se nulla questi signori sapessero. Una ipocrisia insopportabile perchè tutti sanno, e lo sanno principalmente i caporali e i loro italianissimi mandanti imprenditoriali, che i controlli si fanno, quando si fanno, ma solo nelle “ore d’ufficio”, quando cioè i caporali hanno svolto il loro lavoro di reclutamento e trasporto dei braccianti nei campi. Un caso o un meccanismo sincronizzato per evitare problemi a tutti? Nella migliore delle ipotesi una incredibile mancanza di organizzazione e buonsenso, nella peggiore una correità che oggi trasforma tutti in assassini.