Ministro degli Esteri Moavero in Egitto da Al Sisi: “Dal Cairo forte volontà di far luce sul caso Regeni”. Più che una fake news è una favola per creduloni

L'Egitto ha assicurato la "forte volontà" di fare luce sulla morte di Giulio Regeni, il ricercatore italiano torturato e ucciso nel 2016 al Cairo: lo ha riferito il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, dopo gli incontri nella capitale egiziana con il presidente, Abdel Fatah al Sisi, e con il capo della diplomazia, Sameh Shoukry.
Delle due una, ho Moavero è peggio dello smemorato di Collegno dimenticandosi dei deu anni di depistaggi e prese per il culo all'Italia da parte degli egizioni o è talente forte la necessità di eviatre tensioni soprattutto economiche con il paese delle piramidi da far fta di credere a tutto. In ogni caso non è un bel segnale. "Sono stato compiaciuto di ascoltare dal ministro e anche dal governo egiziano forte volonta' di portare l'inchiesta giudiziaria a risultati concreti", ha spiegato infatti il titolare della Farnesina in una conferenza stampa congiunta con il capo della diplomazia Shoukry. Una nuova rassicurazione dopo quella che lo stesso al-Sisi aveva rivolto il 18 luglio al ministro dell'Interno, Matteo Salvini, sulla "volontà e il grande desiderio di arrivare a risultati definitivi delle indagini sull'omicidio Regeni con l'obiettivo di scoprire i criminali e fare giustizia". Rassicurazioni che, diciamolo chiaro, non rassicurano per niente anzi, sono parole vuote da dare in pasto ai creduloni mainstream. Forese più vera è stata la seconda parte dei colloqui di Moavero, quando è emersa la volontà di Italia ed Egitto di avviare una consultazione "su base strutturata" sulla Libia e di continuare nell'"essenziale" collaborazione per "contenere e gestire l'immigrazione illegale". Su quest'ultimo tema Moavero ha assicurato che "i rifugiati devono essere accolti, è una questione di solidarietà, ma dobbiamo portare pace dove c'è bisogno della pace, portare la sicurezza dove c'e' bisogno di sicurezza". Il riferimento è ai Paesi di origine dei migranti. Sulla Libia, il ministro ha riferito di aver concordato "su tutti i punti che riguardano l'attuale situazione" e in particolare sull'obiettivo di "assicurare integrità, sicurezza, pace e benessere della popolazione libica che deve avere la possibilità di esprimersi in libere elezioni". Il titolare della Farnesina ha ricordato che Egitto e Italia condividono "una responsabilità geopolitica e storica" sul Paese nordafricano. Per Shoukry "è importante portare avanti la soluzione dell'inviato dell'Onu per mantenere l'integrità della Libia" e "affrontare il terrorismo". Quella di Moavero è la prima visita di un ministro degli Esteri italiano in Egitto dal 2015.