Autopulente e srotolabile, il fotovoltaico si evolve

Sotto il deciso impulso degli incentivi statali, negli anni scorsi il numero di impianti fotovoltaici hanno registrato un incremento esponenziale, determinando una diffusione e ottimizzazione della tecnologia attuale, oggi alla portata di molti. Ma il settore è in notevole fermento, non solo nel nostro paese, e gli sviluppi, anche a breve e medio termine, sembrano essere davvero promettenti.

Tra le novità più interessanti, le celle fotovoltaiche "spalmabili" e "srotolabili" e, infine, pannelli autopulenti.

Sistemi fotovoltaici che si potranno semplicemente ‘spalmare’ sotto forma di sottilissime pellicole trasparenti su tutte le superfici lisce e piatte, potranno essere applicate a tutte le superficie vetrate, come le finestre, ma anche alle ali degli aerei) aumentano in maniera esponenziale. Si potrà così produrre energia su scala industriale, con bassissimi impatti ambientali e costi di produzione competitivi.

L'altra novità è stata presentata dalla Global Solar Energy che si occupa di impianti solari e film sottili ha creato il primo pannello fotovoltaico flessibile, che si può staccare ed attaccare senza intervenire sulle superfici dove lo si vuole applicare, come se fosse un vero e proprio adesivo. Le strisce sono lunghe circa 6 metri e larghe circa 45 cm ma hanno il vantaggio di non avere nessuna griglia di supporto, a tutto vantaggio dello spazio a disposizione. La loro installazione invece costa quanto quella dei più tradizionali pannelli fotovoltaici in silicio policristallino

L'ultima novità risolve uno dei problemi degli impianti tradizionali: la necessità di pulire periodicamente i pannelli per evitare che la polvere e lo sporco che vi si deposita comprometta il corretto funzionamento del sistema (e la sua produttività). Recentemente è stata presentata a Boston, nel corso del 240° Congresso Nazionale della American Chemical Society, una tecnologia innovativa messa a punto per le missioni spaziali su Marte, pianeta secco e polveroso. Il sintesi: il pannello solare si pulisce da solo grazie a del materiale elettricamente sensibile posizionato sulla copertura in vetro o plastica trasparente che lo ricopre. I sensori monitorano i livelli di polvere sulla superficie del pannello e quando la concentrazione di sporco raggiunge un livello critico inviano una carica elettrica che catapulta la sporcizia fuori dal pannello. In due minuti il processo rimuove circa il 90 per cento della polvere depositatasi sul pannello solare spostandolo sui margini.