Cressati: un 2015 difficile per il Fvg

"Il 2015 è stato un anno di crisi strutturale per il settore agricolo" questo in sintesi il bilancio fatto Claudio Cressati, presidente di Confindustria Fvg. Il giudizio complessivo, tuttavia, non è del tutto negativo, nel quale si inserisce l'esperienza maturata a Expo, definita: "un’operazione di successo in termini conoscitivi e di partecipazione, che però non è riuscita a mostrare il vero volto dell’agricoltura e i cui risultati si vedranno, speriamo, nel 2016".

Spiragli più positivi derivano dal giudizio sull'azione di governo, anche se sullo specifico settore primario si poteva fare molto di più: "Bene il risultato della Stabilità sia per quanto riguarda l’Imu, l’Irap e gli altri interventi relativi al settore. L’azione di governo c’è stata e ha tenuto in debita attenzione l’agricoltura. Ma paradossalmente – spiega il presidente – proprio l’anno in cui il governo ha mostrato più attenzione è stato quello in cui l’agricoltura, più silenziosamente degli altri anni, è entrata in una crisi strutturale. I bilanci sono i peggiori degli ultimi anni, tranne che per qualche settore. La vicenda del latte, tra l’altro, ha dimostrato come la filiera agricola, anche in Fvg, sia disconnessa e quanto lavoro ci sia da fare per creare un’agricoltura competitiva. È stato un anno di verità in cui si è visto l’esito di questa riforma della Pac cervellotica e burocratizzata al massimo, in cui nessuno ha dato il meglio di sé, le Regioni, il ministero e i sindacati. È venuta fuori una Pac incomprensibile per gli agricoltori e che darà meno risorse in maniera non organizzata. Comunque, una cosa è certa: l’Italia e il Fvg agricolo non possono fare a meno del mondo, lo abbiamo capito dall’embargo russo e dalla minore capacità di spesa dei cinesi. Dunque, è bene praticare l’internazionalizzazione con decisione, non solo come elemento di slogan. Bisogna cogliere le opportunità in merito contenute anche nel nuovo Psr che, finalmente, ha visto l–a luce ed è in attesa dell’emanazione dei relativi bandi".

Per il 2016 l'auspicio fatto è quello di una minore burocrazione del settore e la nascita della nuova Doc regionale come elementi di rinnovata competitività.