Gli effetti del crollo del greggio (Italia esclusa)

La minore domanda di petrolio (causata dalla crisi) e la mancata riduzione della offerta (in primis da parte dell'Opec) ha determinato un costante calo del prezzo del petrolio, calo che in questi giorni sta accelerando, portando all'estremo le conseguenze negative sui bilanci delle nazioni fortemente dipendenti dalla produzione di "oro nero". Tra questi può sembrare scontato porvi l'Arabia Saudita, molto meno aggiungervi anche la Russia.

Il paese guidato da Putin, infatti, si trova a dover far fronte ad una serie di congiunture negative che rischiano giorno dopo giorno di metterne in ginocchio l'economia già fortemente provata. Agli effetti della crisi economica, infatti, si sono aggiunti quelli relativi alle sanzioni decise da Ue e Usa in risposta all'atteggiamento che la Russia ha avuto nei confronti della crisi dell'Ucraina. A fine anno, inoltre, il Ministero delle Finanze aumenta gli stanziamenti per i propri fabbisogni stampando carta moneta a pieno ritmo. Le ingenti perdite derivanti dal crollo del mercato del petrolio-gas, ha vanificato gran parte degli sforzi fatti per sostenere il rublo sui mercati internazionali, portando la moneta russi ai minimi storici nei confronti del dollaro.

Effetto petrolio anche sull’Arabia Saudita, che ha deciso di varare alcune misure – tra cui taglio dei sussidi e vendita di quote in aziende a partecipazione statale – per sconfiggere la piaga del deficit, che è salito a causa delle minore entrate. Stando a quanto ha reso noto lo stesso ministero, che il petrolio ha inciso sulle entrate fiscale, nel 2015, per ben il 73%.

Curiosamente, andando a fare il pieno alla pompa di benzina, non vi è quasi traccia di questo tonfo dei prezzi greggio, un tonfo che sta mettendo in ginocchio interi paesi da noi passa quasi inosservato. Davvero curioso...