Istat: gli stranieri pagano la crisi il doppio degli italiani

In un periodo in cui la ricerca del lavoro (spesso perduto) sembra essere il feel rouge di gran parte delle discussioni, fa specie anche solo pensare che qualcuno possa venire nel nostro paese alla ricerca di un... lavoro.

Eppure è proprio quanto emerge dagli ultimi dati più aggiornati (2° trimestre del 2014) resi noti dall'Istat, secondo i quali "La ricerca di un lavoro è il motivo della migrazione in Italia per il 57% degli stranieri nati all'estero". Seguono ragioni legate ad aspetti familiari (39%), che rappresentano la spinta principale tra le donne. La popolazione straniera occupata in Italia supera i 2,3 milioni di persone, guardando ai tassi di occupazione registrati dal 2008 al 2014, nel report sulla integrazione nel mercato del lavoro dell'Istituto di Statistica emerge che: "ha subito una contrazione di 6,3 punti percentuali, al contempo, il tasso di disoccupazione degli stranieri è quasi raddoppiato rispetto a sei anni prima". Analizzando le modalità attraverso cui si cerca un impiego, risulta che "nel secondo trimestre 2014, il 59,5% degli stranieri ha trovato lavoro grazie al sostegno della rete informale di parenti, conoscenti e amici". Tra chi ha ottenuto un posto, il 29,9% dichiara di svolgere "un lavoro poco qualificato rispetto al titolo di studio conseguito e alle competenze professionali acquisite. Una condizione, è bene precisare, tristemente condivisa con il resto della popolazione.

L'Istat conferma che gli stranieri hanno sofferto la crisi più degli italiani, soprattutto se si guarda al tasso di occupazione, sceso di 6,3% percentuali tra il 2008 e il 2014. Una contrazione "molto più accentuata" rispetto a quella registrata per gli italiani dalla nascita (-3,3%).