41 milioni di prodotti contraffatti sequestrati alle frontiere dell’Ue nel 2016

Mondo della contraffazione in grande crescita, i dati sono dell'anno scorso,il 2016, ma pare che anche nel 2017 il trand sia il medesimo. Nel 2016 le autorità doganali europee hanno sequestrato oltre 41 milioni di prodotti contraffatti alle frontiere esterne dell’UE per un valore totale di oltre 670 milioni di euro. I prodotti di uso quotidiano potenzialmente pericolosi per la salute e la sicurezza, come cibi e bevande, medicinali, giocattoli ed elettrodomestici, rappresentano oltre un terzo delle merci intercettate e molte di queste portano un made in Italy fasullo. È quanto emerge dal rapporto pubblicato dalla Commissione Ue. "Un livello elevato di tutela della proprietà intellettuale è indispensabile per sostenere la crescita e creare posti di lavoro”, ha commentato Pierre Moscovici, Commissario per gli Affari economici e finanziari, la fiscalità e le dogane. “I prodotti contraffatti costituiscono una minaccia reale per la salute e la sicurezza dei consumatori europei, danneggiano le attività legali e riducono le entrate degli Stati. Gli studi dimostrano che l’UE è particolarmente esposta alle importazioni di prodotti contraffatti. Desidero congratularmi con le autorità doganali per il duro lavoro svolto per contrastare il fenomeno. Hanno bisogno di sostegno e risorse per poterci tutelare dai pericoli connessi alle merci contraffatte. La cooperazione tra le autorità incaricate dell’applicazione della legge va rafforzata e i sistemi di gestione del rischio potenziati per proteggere l’UE da merci che violano i diritti di proprietà intellettuale".
Le sigarette sono state la principale categoria di articoli intercettati (24%), seguite dai giocattoli (17%), dai prodotti alimentari (13%) e dal materiale da imballaggio (12%). Il numero di articoli intercettati è aumentato del 2% rispetto al 2015.
La maggior parte dei prodotti – più dell’80% - arriva dalla Cina.
La relazione della Commissione sulle azioni delle dogane per garantire il rispetto dei diritti di proprietà intellettuale è pubblicata ogni anno dal 2000 e si basa sui dati trasmessi dalle amministrazioni doganali degli Stati membri.
I dati forniscono informazioni preziose a sostegno dell’analisi delle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale e aiutano altre istituzioni, come l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale e l’OCSE, a mappare i dati economici e le rotte più battute dai contraffattori.