LONDRA E BIRMINGHAM: I SINDACI SONO TUTTI E DUE MUSULMANI

Forse non è soltanto una coincidenza. Sono infatti musulmani, anche se integrati alla perfezione nella società inglese, i primi cittadini delle due metropoli al centro della cronaca per l’attentato jhadista di mercoledì. Da una parte Londra, dall’altra Birmingham dove l’attentatore viveva e aveva 8 complici che sono stati arrestati.
In primo piano Sadiq Khan, il sindaco musulmano di Londra. Accoglie la sfida a se stesso e al modello di metropoli che rappresenta, lanciata dai terroristi ‘cani sciolti’, uno dei quali ha seminato il terrore nel centro della capitale britannica. Ammette che anche in Inghilterra ci sono i ‘radicalizzati’, anche se nati al di là della Manica, ma di seconda o terza generazione. Però lui si propone di abbracciare “tutte le diversità religiose e sociali” e dice: “Essere londinesi significa essere cristiani, musulmani, ebrei, buddisti, indù, sikh. E’ proprio questo che i terroristi odiano e vogliono distruggere”,
Secondo lui, non vanno considerati degli alieni, ma dei pericolosi nemici che si annidano tra noi, vicino a casa nostra. Per limitarne i rischi vanno istituiti centri che spieghino la realtà dell’insegnamento del Profeta: così si ingrosseranno “i milioni di musulmani londinesi che non seguono i predicatori d’odio nichilisti”.
L’Islam inglese proprio per questo è differente da quelli francese e belgi. Anche in Gran Bretagna si è assistito a fenomeni di estraniazione dalla società occidentale, in particolare da parte dei giovani. Ma Parigi vive la rabbia delle ‘banlieu’ e si dilania nella polemica sui ‘burqini’ e Bruxelles assiste inquieta e ribelle a quanto avviene nelle sue tante Molenbeek. A Londra, invece, si può vedere una commessa con il ‘hijab’ in testa e addirittura un primo cittadino islamico che vuole sperimentare un modello di convivenza che, proprio per questo, appare tanto più odioso alla furia jihadista.
Ma chi è questo sindaco ‘rivoluzionario’e forse un po’ utopista? Espressione di un Islam integrato nella democrazia, molto religioso come gli insegnava il padre. Lui infatti è l’umile figlio di un autista pachistano di autobus e di una cucitrice. Già da quando era deputato, Sadiq teorizzava la cooperazione tra le varie comunità religiose. Lo dimostrò con il primo gesto da sindaco, andando a visitare una sinagoga.

AUGUSTO DELL’ANGELO
Augusto.dell@alice.it