RAPPORTO ISPI “TRA SCENARI GLOBALI E INCERTEZZA”: OGGI LA PRESENTAZIONE A BRUXELLES

L'Italia riprenda con decisione il programma di riforme strutturali per rilanciare la produttività. È l’invito lanciato dall’ISPI, l’Istituto per gli studi di politica internazionale, all’interno del suo rapporto annuale che verrà presentato oggi alle ore 19, a Bruxelles nella sede dell’Istituto Italiano di Cultura. Il titolo del lavoro, quest’anno, è "L’età dell’incertezza. Scenari globali e l’Italia".
Il contenuto del rapporto si preannuncia ricchissimo: dalla vittoria della Brexit ai nuovi successi dei movimenti nazionalisti e populisti in alcuni dei più importanti Paesi europei, dalla paralisi della comunità internazionale di fronte alla guerra in Siria alla nuova ondata di attacchi terroristici in Europa. Fino a guardare oltreoceano alla vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Con un filo conduttore: la radicalizzazione delle incertezze che investono tanto i singoli attori politici quanto il sistema internazionale.
"Il Rapporto", anticipa Franco Bruni, docente di Politica monetaria all’Università Bocconi di Milano e vicepresidente dell’Ispi, "è centrato sulla caratteristica di fondo delle relazioni internazionali nel 2016: l'incertezza, che è andata crescendo con Brexit e poi con l'elezione di Trump. C'è incertezza anche in Europa che, soprattutto sulla spinta del problema migratorio, esita a delineare la sua strategia per integrarsi di più ed è anzi crescentemente divisa. L'incertezza, a differenza del "rischio", è nebbia profonda sul futuro, non probabilizzabile. Quindi blocca anche l'economia, che stenta a crescere per i pochi investimenti".
Assieme a Bruni interverranno nel corso della conferenza anche Antonio Villafranca, reseach coordinator e head of the European programme per Ispi, e Beda Romano, corrispondente da Bruxelles del Sole 24 Ore.
"La presentazione", sottolinea ancora Bruni, "guarderà sia gli aspetti strategici e politici che quelli più prettamente economici delle relazioni internazionali dell'Italia. Si soffermerà sui rapporti Italia-UE discutendo le proposte italiane per il futuro dell'Unione e le proteste che il governo ha rivolto a Bruxelles per la stasi delle decisioni (in attesa delle elezioni francesi e tedesche) e per la gestione della disciplina delle finanze pubbliche e delle crisi bancarie. Nel Rapporto si suggerisce, fra l'altro, che l'Italia riprenda con decisione il programma di riforme strutturali con cui deve rilanciare la sua produttività: a fronte di uno sforzo davvero credibile in questa direzione, crescerà la sua influenza sulle decisioni comunitarie e l'attenzione della Commissione alla qualità delle spese necessarie per sostenere gli investimenti e affrontare le emergenze del Paese".
Il rapporto è stato curato da Alessandro Colombo, docente ordinario di Relazioni internazionali all’università degli studi di Milano e responsabile dell’osservatorio studi strategici dell’Ispi, e Paolo Magri, vicepresidente esecutivo e direttore dell’Ispi, docente di Relazioni internazionali all’Università Bocconi di Milano e membro del comitato strategico del Ministro degli Affari Esteri.
Sul solco del rapporto tra l’Italia e gli scenari globali in una situazione di forte incertezza si inserisce anche il lavoro delle Camere di commercio italiane all’estero.
"I mutamenti dello scenario economico e finanziario internazionale intervenuti nell’ultimo anno", evidenzia il segretario generale della Camera di Commercio Belgo-Italiana, Matteo Lazzarini, "possono essere un’occasione importante per le piccole e medie imprese europee e italiane per ripensare un rilancio economico. Non va dimenticato, del resto, che gli enti, le imprese, le associazioni, i centri di ricerca e le università italiane sono ai primi posti in Europa per l’utilizzo di fondi diretti e per lo sviluppo di progetti europei. In particolare, è emersa in quest’ultimo anno una figura nuova e peculiare, quella dell’agente di progetto, che potrà sostenere ancor più lo sviluppo imprenditoriale italiano all’interno di reti internazionali".