Una mostra racconta la vita del Divino

Reggia di Venaria

Reggia di Venaria

Venaria Reale, Torino, propone la grande mostra: "Raffaello. Il Sole delle Arti"
La Reggia di Venaria Reale dedica le sue sale al più grande pittore del Rinascimento, Raffaello Sanzio, l’artista che portò la pittura ai più Alti livelli di armonia e, dunque, bellezza.
Nelle sale della Reggia, dal 26 settembre fino al 24 gennaio, il pubblico potrà percorrere, attraverso i più celebri capolavori dell’Urbinate, l’intera vita e carriera del maestro che, ricordiamo, fu anche tra i più talentuosi architetti. E’ noto, infatti, che dopo l’innamoramento per la pittura, Raffaello si volle dedicare all’architettura. Non dimentichiamo che i suoi progetti per San Pietro, realizzati per conquistare il plauso del nuovo papa, modificarono radicalmente il progetto del Bramante, che aveva previsto una pianta centrale a croce greca. Quella di Raffaello Sanzio, infatti, sarebbe stata una chiesa a pianta longitudinale. Sarebeb stata, perché non fu mai realizzata a causa della prematura morte (trentasette anni) del genio, avvenuta il 6 aprile del 1520.
E tra le informazioni offerte alla Reggia, vere chicche per gli amanti della storia dell’arte, compaiono anche le persone conosciute dall’artista, le diverse città dove visse e lavorò, e una serie significativa di opere dei maestri che godettero della sua stima, a partire dal padre, Giovanni Santi, per poi arrivare al Perugino, il Pinturicchio e Luca Signorelli. raf

“La mostra – spiegano gli organizzatori - intende accostarsi alla geniale personalità di Raffaello anche da un punto di vista inconsueto e imprevedibile, vale a dire illustrando il suo impegno creativo verso le cosiddette “arti applicate”, che tradussero nelle rispettive tecniche suoi cartoni e disegni nonché incisioni tratte dalla sua opera, e che nel corso del Cinque e Seicento costituirono il veicolo privilegiato per la diffusione e la conoscenza in Italia e nel resto d’Europa delle invenzioni figurative di Raffaello: arazzi, maioliche, monete, cristalli di rocca, placchette, smalti, vetri, armature, intagli”.

L’esposizione, inoltre, nata nel contesto di Expo, è stata possibile grazie alla collaborazione e partecipazione delle più importanti istituzioni museali italiane e straniere come i Musei Vaticani, il Residenzschloss di Dresda, il Kunsthistorisches Museum di Vienna, il Victoria and Albert Museum di Londra, la Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia, gli Uffizi, la Galleria Palatina di Palazzo Pitti, il Museo Nazionale del Bargello e il Palazzo Corsini di Firenze, il Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza, la Galleria Nazionale delle Marche di Urbino, i Musei Civici di Pesaro e il Museo di Capodimonte di Napoli.