Terrore a Secondigliano, infermiere spara con un fucile a pompa dal balcone, uccide quattro persone e ne ferisce altre sei

Un uomo armato di fucile a pompa, Giulio Murolo, incensurato di 48 anni, infermiere all’ospedale Cardarelli di Napoli, ha sparato all’impazzata in casa e poi da un balcone al primo piano di via Napoli a Capodimonte, in zona Secondigliano seminando morte e terrore. La vicenda che verrà archiviata come al solito con la parola raptus ha tuttavia dei particolari che andranno approfonditi ha provocato la morte di quattro persone ed il ferimento di altre sei. Tra le vittime un ufficiale dei vigili urbani, la moglie e il fratello di Murolo (uccisi nella casa) e un passante. Feriti un altro vigile, due carabinieri, due poliziotti e un secondo passante. Questi ultimi sei feriti subito trasportati in ospedale non sarebbero in pericolo di vita, anche se il vigile resta in condizioni critiche nel reparto di chirurgia toracica.
Banale il movente almeno secondo quanto trapelato, una banalissima lite per il filo della biancheria. Da questo episodio sarebbe scaturita una furiosa discussione.
L'uomo che si era asserragliato in casa ha fatto fuoco sui passanti e sulle forze dell'ordine che avevano raggiunto la strada dopo l'allarme. La zona era poi stata isolata e l'uomo dopo alcune ore di trattativa si è arreso solo quando gli agenti hanno fatto irruzione nell’abitazione, portandolo fuori in manette. In casa sono state trovate numerose armi, regolarmente denunciate, un vero e proprio arsenale. Murolo era infatti un appassionato di caccia. L’uomo è stato poi fatto entrare nell’auto della polizia, ma a quel punto la comunità di residenti nel quartiere si è scagliata contro la vettura per tirarlo fuori e linciarlo. A fatica la volante è riuscita ad uscire dall’imbuto di gente creatosi ed al caos della ressa. Fra i particolari che dovranno essere chiariti c'è il fatto che l'uomo che evidentemente non è persona equilibrata potesse detenere un vero e proprio arsenale.