Telefonata Tutino-Crocetta, il governatore della Sicilia si è auto sospeso

Ancora una volta una telefonata intercettata irrompe a gamba tesa nella politica italiana, è scoppiato infatti il caso della frase shock su Lucia Borsellino, figlia del magistrato Paolo ucciso il 19 luglio del 1992 dalla mafia, tra il medico Tutino e il Governatore della Sicilia Crocetta. Il primario dell'ospedale palermitano Villa Sofia, arrestato nei giorni scorsi, avrebbe detto - secondo le rivelazioni del settimanale "L'Espresso" - a Crocetta durante una conversazione telefonica riferendosi a Lucia Borsellino "va fermata, fatta fuori. Come suo padre". Insomma secondo il medico personale di Crocetta l'assessore alla salute della Regione Sicilia andrebbe fatta esplodere, dilaniare da un auto bomba come fu per suo padre. Il presidente della regione Sicilia prima si difende dicendo di non aver reagito alle parole di Tutino, restando in silenzio, perchè non aveva sentito la frase, ma poi decide di autosospendersi. "Mi auto-sospendo immediatamente da presidente della Regione". Crocetta insiste nella sua difesa: "Non ho sentito la frase su Lucia, forse c'era zona d'ombra, non so spiegarlo; tant'è che io al telefono non replico. Ora mi sento male". Aggiunge: "Se avessi sentito quella frase, non so... avrei provato a raggiungere Tutino per massacrarlo di botte, forse avrei chiamato subito i magistrati". Il governatore vuole essere ora sentito dai Pm. "Non posso che sentirmi intimamente offesa e provare un senso di vergogna per loro" è stato il commento di Lucia Borsellino che si era dimessa senza dare spiegazioni. Nel frattempo arriva all'ex assessore alla Salute una telefonata del premier Renzi per esprimere tutta la sua solidarietà e il Pd chiede le dimissioni "Le parole ma anche i silenzi che emergono dalle intercettazioni e che coinvolgono la sua persona e un martire della Repubblica come Paolo Borsellino sono gravi, inaccettabili e provocano ribrezzo". Interviene socì il vicesegretario Pd Lorenzo Guerini che parla di "responsabilità politica" di Crocetta. "Chiarisca, anche se il tutto appare purtroppo abbastanza chiaro". Non ha dubbi il sottosegretario all'Istruzione, Davide Faraone: "Inevitabili dimissioni Crocetta e nuove elezioni. Quelle parole su Lucia Borsellino una vergogna inaccettabile". Eppure l'arresto di Tutino in un primo momento, prima che venisse resa nota la telefonata con Crocetta, non sembrava potesse impensieri più di tanto il governatore in quanto i suoi rapporti con Tutino erano privati in quanto suo medico. Il primario dell'ospedale Villa Sofia è stato arrestato lo scorso 29 giugno per truffa, peculato e abuso d'ufficio. Contestato un intreccio tra incarichi privati e pubblici. "Mi dispiace per Matteo Tutino, avvea detto all'indomani del fermo Crocetta, l'ho conosciuto come un uomo buono, religioso, ma i suoi problemi con la giustizia non tocca a me giudicarli. Ci sono dei magistrati che indagano. So che da oggi non ho il medico curante e mi dispiace". Ma poi arrivarono le dimissioni dell'assessore Lucia Borsellino pochi giorni dopo. ''Vari sono stati gli accadimenti che hanno aggredito la credibilità dell'istituzione sanitaria che sono stata chiamata a rappresentare quindi della mia persona''. Ha scritto l'allora assessore alla Salute in una lettera di tre pagine al presidente spiegandogli i motivi della dimissioni irrevocabili. Cita poi due casi che l'hanno colpita: quello della piccola Nicole, morta a febbraio dopo la nascita e l'arresto di Matteo Tutino, direttore dell'unità di Chirurgia Plastica e Maxillo facciale dell'azienda Villa Sofia-Cervello. Dimissioni che ora, alla luce della frase di Tutino, il governatore dice di capire e comprendere: "Ora capisco la reazione di Lucia e la colgo", insomma probabilmnete la Borsellino aveva saputo in qualche modo della frase di Tutino e del “silenzio” di Crocetta che è sttao per lei troppo assordante.