Riflessioni su Marino Salvador

Comincio con orgoglio la mia partecipazione all'avventura Epaper con questa riflessione su Marino Salvador, un artista che aveva fermato la sua attività per pensare alla creatività e poi ha ripreso con entusiasmo e professionalità. Gli auguro di non fermarsi piu' perche' la creatività non rimane limitata in un numero preciso di autori, selezionati con grave rigore, ma e' aperta e viva, entusiasta e generosa.
Marino Salvador dalla realtà dell'immagine, del segno e del colore passa al virtuale. E questo e' il suo nuovo percorso dopo qualche pausa di riflessione. Sottolineo la pausa di riflessione perche' la ricerca di Salvador, impostata sul disegno e su alcune riflessioni sulla donna,sulla società, sulla contemporaneità, si e' sedimentata in un silenzio riflessivo, per poi riuscire, incisivamemente segnica, fortemente cromatica e con una convinzione potentemente ideologica, in questi ultimi due anni.
E' cosi un nuovo ciclo di mostre a Trieste, in una città di sapore ancora asburgico e in Veneto, nel palazzo di origine serenissima.
Quasi a suggellare il suo rapporto con la storia e l'attualità.
L'attenzione che riserva Marino Salvador è particolarmente concentrata sull'uomo, la donna e, mi piace sottolinearlo, sui particolari colti con indagare espressionista.
Mi riferisco soprattutto al particolare corporeo delle mani, tracciate con un disegno attento ad offrire quasi una componente psicologica del soggetto ripreso, una restituzione come dicevo indagatrice, al confine con un realismo già dalle precedenti ricerche emerso.
La mano del resto e' l'artefice del corpo, dalla mano nasce cio' che fai, ma la mano e' anche la libera espressione di una gestualità che ti racconta chi sei e cosa vuoi, cosa fai e come lo fai. Un Marino Salvador molto umanista direi, che coniuga pensiero e disegno in un mirabile interiore che puo' essere studiato

Vito Sutto