Pericolosi kossovari filo-Isis a Tarvisio, espulsi dall’Italia

Nella lotta senza quartiere combattuta dall'Italia contro i tagliagole dell'Isis entra in primo piano anche Tarvisio. Infatti è stato nel centro della Valcanale che è stato arrestato, identificato e quindi espulso dall'Italia un gruppo di kossovari giunto qui attraverso la rotta balcanica. Reclutava possibili aderenti alla jihad (guerra santa) in vari Paesi europei per poi mandarli a combattere in Iraq e in Siria, procurava fondi per foraggiare le organizzazioni estremiste islamiche, aveva contatti con chi inneggiava alla violenza e alla lotta armata nelle moschee autorizzate in Friuli e altrove.
I kossovari fanno parte dei 37 sospettati di esser fiancheggiatori dell'Isis. Gli altri sono stati fermati a Lampedusa dov'erano arrivati via mare e anch'essi espulsi dal nostro Paese. Questi sono tutti maghrebini, cioé tunisini, marocchini ed egiziani salafiti.
Il risultato è stato comunicato dal ministro degli Interni Alfano (ha aggiunto che stanno esaminando altri casi) ed è il frutto di una serie di misure d'urgenza decise dal Governo Renzi in febbraio, subito dopo il sanguinoso attentato stragista al giornale Charlie Hebdo a Parigi. Tra esse anche l'aumento da 3000 a 4800 militari per vigilare obiettivi sensibili nelle città.
E' inutile, anzi pericoloso, che minimizziamo il pericolo, dobbiamo invece rassegnarci a convivere con il terrore permanente. Nessuno spirito razzista: non è giusto considerare che tutti i musulmani sono terroristi, ma è un giusto realismo dire che tutti i terroristi sono musulmani. Vista questa equazione non ci sia imposta una convivenza 'tout court', cioè di vivere noi come agnelli accanto ai lupi. E' una realtà: la situazione è grave anche alle nostre latitudini per la presenza 'nascosta' di elementi radicali e quindi ci dev'essere sempre presente un terribile quesito: non si tratta di sapere se ci sarà un nuovo attentato, ma quando.
Non dobbiamo considerare che il pericolo viene soltanto dall'Isis, Al Qaeda o Boko Haram, bisogna tener d'occhio anche lo 'sconosciuto della porta accanto', che magari è in realtà un elemento radicalizzato sul nostro territorio.
Il Califfato non fa mistero di considerare l'Occidente nel suo mirino: gli Stati Uniti come numero 1 per il suo impegno militare contro l'Isis in Iraq e in Siria, la Francia per le leggi che difendono la laicità e proibiscono il burqa e il velo islamico nelle scuole, l'Italia perché culla e sede di una religione considerata nemica.
Non basta soltanto identificare i potenziali terroristi, bisogna metterli in carcere o rispedirli nei loro Paesi. Marine Le Pen, in Francia, chiede al Governo di chiudere subito le moschee salafite autorizzate. Lo stesso ministero dell'Interno transalpino ammette che ben 89 luoghi di culto islamici sono già dominati dagli integralisti e 41 ne subiscono la crescente influenza.

Augusto Dell’Angelo
Augusto.dell@alice.it