Nuovo allarme umanitario alle frontiere dalla Grecia verso i balcani

Mentre i riflettori della stampa intrnazionale sono tutti puntati sugli scenari di guerra ai confibi Siria-Turchia e a quelli altrettanto drammatici a Parigi e Bruxelles, nuovi problemi umanitari alle frontiere dalla Grecia verso i Balcani si affacciano prepotentemente. L’allarme è stato lanciato dall’UNHCR al Palazzo delle Nazioni, a Ginevra. Già venerdì scorso l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), insieme con i suoi partner, OIM e Unicef, aveva espresso forte preoccupazione rispetto ai rischi associati ad una serie di nuove restrizioni, non coordinate, presso i confini di diversi Paesi balcanici attraversati da rifugiati e migranti.
Le conseguenze negative di queste azioni stanno già venendo alla luce. Infatti, le persone vengono respinte verso altri Paesi lungo il percorso senza che venga offerta una soluzione adeguata alle loro situazioni. Una nuova crisi umanitaria si sta sviluppando in Europa e richiede urgente attenzione.
Le nuove restrizioni coinvolgono principalmente persone che vengono individuate sulla base delle loro presunte nazionalità. Al confine tra Grecia ed ex Repubblica jugoslava di Macedonia e tra quest’ultima e la Serbia, ai cittadini provenienti da Siria, Afghanistan e Iraq viene permesso di entrare. I cittadini di altri Paesi vengono fermati. Circa mille persone sono bloccate sul punto d’ingresso principale della ex Repubblica jugoslava di Macedonia dalla Grecia. La frustrazione è in aumento, sono scoppiate proteste che hanno coinvolto circa 200 persone, per lo più iraniani, pakistani e bengalesi. Circa 60 persone stanno portando avanti uno sciopero della fame e sarebbero 11 le persone che si sono cucite la bocca, secondo quanto viene riferito. Nel corso delle ultime 48 ore circa 150 persone sono tornate volontariamente ad Atene, dove sono state informate della possibilità di chiedere asilo. Vicino a Edomani, il punto di confine, l'UNHCR e i suoi partner hanno istituito un centro di transito costituito da sette tensostrutture riscaldate dove le persone in difficoltà possono trascorrere la notte e ricevere un pasto caldo.
Prevedendo che rifugiati e migranti continueranno ad arrivare in Europa attraverso la Grecia durante l'inverno e nel corso del 2016, per l’UNHCR è assolutamente necessario che la situazione venga gestita in modo tale da ridurre al minimo il rischio che sorgano nuove problematiche. Tutte le persone hanno diritto di chiedere asilo e di essere sottoposti a un esame individuale della loro domanda, indipendentemente dalla loro nazionalità. Adeguate informazioni devono essere fornite alle persone interessate dalle decisioni che vengono prese ai confini, e devono essere messi a disposizione servizi di consulenza. Inoltre, devono essere prese disposizioni per fornire alloggi alle persone coinvolte.
Considerando l’attuale situazione della Grecia, l'UNHCR continua ad esprimere preoccupazione per il fatto che le misure prese alle frontiere all’ingresso della ex Repubblica jugoslava di Macedonia e della Serbia possano fare il gioco dei trafficanti dal momento che le persone cercano alternative alle situazioni caotiche in cui si trovano. Mentre l’inverno avanza, è sempre più urgente e necessario stabilizzare e gestire in modo corretto e organico la situazione dei rifugiati e migranti in Europa.