Morto l’editore Cesare De Michelis, era presidente della casa editrice Marsilio e decano degli editori italiani

Cesare De Michelis, presidente della casa editrice Marsilio, è morto nella notte a Cortina d’Ampezzo. Era il decano degli editori italiani, un eccezionale scopritore di talenti e uno studioso raffinato, pieno di curiosità. Ma anche un bastian contrario, geloso della propria indipendenza economica e imprenditoriale, che aveva riacquistato, dopo essersi unito al gruppo Rizzoli, quando quest’ultimo era stato ceduto alla Mondadori. De Michelis avrebbe compiuto 75 anni tra pochi giorni, il 19 agosto, dato che era nato nel 1943 a Dolo, in provincia di Venezia. Proveniente da una famiglia di origine protestante in una regione compattamente cattolica, aveva partecipato con il fratello Gianni (ex ministro socialista) ai primi passi della Marsilio, fondata nel 1961, ed era entrato giovanissimo nel consiglio d’amministrazione nel 1965, per poi percorrere tutta la scala gerarchica. Alla guida delle casa editrice aveva lanciato scrittrici come Margaret Mazzantini, Susanna Tamaro, Chiara Gamberale. Aveva inoltre inaugurato la moda del giallo scandinavo con la saga Millennium, di Stieg Larsson, cogliendo uno straordinario successo di vendite. Appassionato di cinema e docente universitario, aveva insegnato per lunghi anni Letteratura italiana all’ateneo di Padova e possedeva una biblioteca di oltre centomila volumi. Impegnato in politica nelle file del Psi, al fianco del fratello che è stato uno dei maggiori esponenti del partito a livello nazionale, Cesare De Michelis era stato consigliere comunale e assessore al comune di Venezia e vicepresidente della Biennale. Anche nell’attività editoriale si era ispirato a una linea di riformismo moderno, pubblicando saggi che andavano contro i luoghi comuni della sinistra ideologica.

"Una figura centrale della cultura italiana del secondo Novecento e di questo inizio di millennio viene a mancare, in un momento in cui la cultura e la letteratura in particolare sono alla difficile ricerca di un nuovo modo d'essere nella società della digitalizzazione avanzata". Lo afferma Tatjana Rojc, senatrice del Pd oltre che autrice di saggi e opere narrative, esprimendo il suo cordoglio per la morte di Cesare De Michelis, presidente della casa editrice veneziana Marsilio, professore di letteratura Italiana moderna e contemporanea all'Universita' di Padova, direttore della prestigiosa rivista di italianistica "Studi Novecenteschi".

Per Rojc "è una gravissima perdita per la cultura del nostro Paese, sentita in modo speciale in tutto il Nord-Est, di cui cui ha rappresentato un fermo punto di riferimento e un motivo d'orgoglio. Alla famiglia e ai collaboratori un pensiero di cordoglio, e l'auspicio che il lascito intellettuale e imprenditoriale di De Michelis sia raccolto e fatto vivere ancora".

"Nella sua attività di editore - ha aggiunto Rojc - Cesare de Michelis ha saputo mantenere vivo uno dei significati profondi della letteratura, cioè sublimare l'individuo attraverso la parola, essere luogo in cui personale e sociale sono ricondotti a un senso comune".