MIGRANTI: FIRMATO IL MEMORANDUM D’INTESA TRA ITALIA E SUDAN

Nella giornata del 3 agosto a Roma, il capo della Polizia italiana, Franco Gabrielli, e il suo omologo sudanese, generale Hashim Osman Al Hussein, hanno firmato il Memorandum of Understanding sul tema della migrazione, alla presenza di funzionari del Ministero dell’Interno e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Il Memorandum riguarda la collaborazione tra i due Paesi per la lotta contro il crimine, per la gestione degli effetti migratori e delle frontiere. L’accordo si iscrive nel più ampio quadro di cooperazione tra Sudan e Unione Europea sui temi migratori, in particolare il “Processo di Khartoum” (lanciato in Italia nell’autunno del 2014) e il “Fondo fiduciario d'emergenza dell'Unione europea per la stabilità e la lotta contro le cause profonde della migrazione irregolare e del fenomeno degli sfollati in Africa” (lanciato nel novembre 2015 al Summit de La Valletta).
Il MoU è il traguardo di una serie di negoziati durati alcuni mesi tra i due Paesi sotto il forte impulso dell’Ambasciata Italiana in Sudan.
La collaborazione nei settori cruciali come la lotta al crimine organizzato internazionale, all’immigrazione irregolare, al traffico di esseri umani, al crimine telematico e finanziario, come il riciclaggio di denaro, lotta alla contraffazione di documenti e alla corruzione ne sono punti fondamentali. Previsti, inoltre, una serie di articoli relativi al rimpatrio dei cittadini che permanessero nei rispettivi terrritori in maniera irregolare.
“Questa firma risulta fondamentale per distinguere con chiarezza i cittadini dei due Paesi, ospiti reciproci e graditi nei rispettivi territori, da quei cittadini che non hanno diritto a permanere nei territori dei due Stati”, ha spiegato l’ambasciatore d’Italia in Sudan, Fabrizio Lobasso, al margine dell’incontro.
Altro punto da evidenziare del Memorandum è la formazione. Nelle prossime settimane le autorità sudanesi invieranno una lista di progetti e tematiche prioritarie, sulle quali collaborare per organizzare la formazione di missioni di brevi e di lunga durata dei rispettivi funzionari.
Quello italiano è un successo tangibile, conseguente all’impegno dell’Italia sulle tematiche migratorie nell’area dell’Africa, di cui il noto Migration Compact, lanciato dal Governo a livello internazionale alcuni mesi orsono, è parte integrante. (