MARINE DONNA DALLA ROSA BLU, MA MORBIDA E SENZA SPINE

La raffigurano come “la donna dalla rosa blu”, ma, a differenza delle altre donne che si cimentano ad alto livello in politica, è senza spine. Basta pensare alle due Premier inglesi (Margaret Thathcher e Theresa May) o alla Cancelliera tedesca Angela Merkel. Per non parlare dell'ex First Lady americana Hillary Clinton, che ha fallito nel sogno di diventare la prima donna Presidente degli States. Anche Lei, Marine Le Pen ambisce al ruolo più alto, l'Eliseo.
Ma lo fa con una linea più morbida, con una scanzonata sensibilità ‘pop’ e con alcune alleanze che strizzano l'occhio (ma senza esagerare) a una normalità ricercata per tutta la vita. Da quando, bambina, muoveva i primi passi accanto al padre Jean-Marie, 'padre fondatore' del suo partito populista e anti-Ue, il Front National.
Ha 39 anni, è alleata di Salvini, dell'inglese Nigel Farage e dell'olandese Geert Wilders e la sua frase più estrema è: “Se vinceremo, ridaremo alla Patria la sovranità che l'Europa le ha confiscato”. La rosa blu è il simbolo dell'unità del popolo francese, al di sopra del vecchio sistema dei partiti, decrepito da trent'anni.
Sui manifesti elettorali compare soltanto il nome Marine (il cognome è sparito dopo la ’rottura’ col padre). Abita a pochi passi dal prestigioso edificio (l’Eliseo) che dal 1962 ha ospitato De Gaulle, Pompidou, Giscard d’Estaing, Mitterrand, Chirac, Sarkozy e, da ultimo, Hollande, il più impopolare della storia transalpina. Lei spera di traslocarvi e di rimanerci per almeno 5 anni.
Suo padre,’recuperato’ in extremis a pochi giorni dal voto per motivi elettorali, è stato soppiantato alla guida del partito il 16 gennaio 2011 al congresso di Tours. Lui era un paracadutista reduce dell’Indocina e dell’Algeria francese che nel 1972 aveva fondato il Front National nel 1972 con un gruppuscolo di ex collaborazionisti del Governo di Vichy, nostalgici della monarchia e ammiratori del Msi di Giorgio Almirante, tanto da scegliere come simbolo la fiamma tricolore. Ora è stato tolto.
Complice l’astensionismo, Le Pen padre si qualificò fortunosamente per il ballottaggio presidenziale il 21 aprile 2001, ma poi fu travolto da Jacques Chirac con una percentuale da record.

 

AUGUSTO DELL’ANGELO
Augusto.dell@alice.it