LONDRA: IL RUGGITO DEL TERRORE NELLA CULLA DELlA DEMOCRAZIA

Il sanguinoso attentato nel cuore della culla della democrazia dimostra ancora una volta che il terrore di varia matrice è sempre pronto a ruggire nei luoghi e nelle date simbolo della nostra civiltà occidentale. Idem stavolta, nel giorno dell’anniversario delle bombe a Bruxelles e a poca distanza dalle celebrazioni dei 60 anni dell’Unione europea e della visita (entrambe sabato) di Papa Francesco a Milano.
Vanno aggiunte la vendetta dei tagliagole per la perdita di Mossul, in Iraq, dove nacque il jhadismo e ne diventò la roccaforte, nonché le scriteriate minacce del ‘sultano’ turco Erdogan per i divieti di qualche Paese europeo a comizi a sostegno del referendum di Pasqua, quando chiederà al suo Paese di perpetuarlo al potere.
Ma non vanno dimenticati i ‘cani sciolti’, armati soltanto dalla follia del loro indottrinamento all’estremismo islamico.
Come tutte le rimembranze dei più importanti fatti della storia, anche il vertice in programma a Roma farà da calamita ai contestatori di varia estrazione, che hanno obbligato le Forze dell’Ordine a schierarsi quasi in assetto di guerra.
Non bastassero i pericoli creati dai nemici (religiosi, politici e sociali), non vanno sottovalutate le idiozie nel nostro ‘campo’ come la battuta della Perego in tv sulle donne dell’Est europeo e, ancor più grave, la sortita del rappresentante olandese a Bruxelles che accusa i popoli del Sud del Continente di sprecare tutto in alcol e avventure galanti anziché mettere a posto i conti. Non sono certo esempi di coesione, che invece sarebbe necessaria per far fronte ai tanti rischi del momento.
Per ultimo vanno citate le disintegrazioni dei partiti (l’Italia ‘docet’) con i padri fondatori messi da parte con il loro ideale federativo: i più éclatanti esempi vengono da Umberto Bossi e Jean-Marie Le Pen relegati in un cantuccio da Salvini e dalla figlia Marine.

AUGUSTO DELL’ANGELO
Augusto.dell@alice.it