Le borse sono destinate a crollare, parola di “gufo”

I mercati azionari si dividono, grosso modo, in due categorie: gli ottimisti e i pessimisti. Da una parte coloro che investono puntando sulla crescita dei listini azionari, dall'altra coloro che puntano su cali, magari anche sostanziali, arrivando a guadagnare se le borse crollano.

In realtà c'è almeno una terza categoria: quella di coloro che "gufano", ipotizzando scenari catastrofici per anni, senza però crederci veramente, al punto da non approffitare (dal punto di vista finanziario) di questi presagi di sventura da loro stesso vaticinati.

A tale specifica categoria sembra appartenere Marc Faber, investitore svizzero noto per il suo pessimismo, continua a ripetere che il mercato azionario Usa (lo Standard & Porr 500 in particolare) è sopravvalutato e che il rischio dello scoppio di una bolla è un evento da tenere in considerazione qualora si decidesse di entrare nel mercato azionario. L'intensità dei suoi cupi brontolii è aumentata, arrivando a parlare di un crollo che può arrivare al 40%  del mercato.

"Il mercato si muove su livelli che non sono sostenibili" ha recentemente dichiarato, salvo poi precisare di non avere intenzione di uscire dal mercato a breve termine "non sono ancora chiari i margini di ulteriori apprezzamenti".

Forse la sfera di Sibilla si è offuscata e diventa sempre più difficile leggerci dentro...