L’Austria aumenta le riserve petrolifere

L'Austria nel 2014 ha registrato un lieve aumento dell'estrazione del petrolio, cresciuta l'anno scorso del 3%, è pari a 944.826 tonnellate. Di converso l'estrazione di gas naturale è diminuita del 9,1% e si aggira intorno ai 1.235 miliardi di metri cubi.

Il mercato della estrazione del petrolio è diviso tra due soli operatori: l'87% viene realizzata dal gruppo energetico OMV, il resto è appannaggio dalla filiale RAG della società energetica della Bassa Austria, EVN.

Per quanto riguarda il gas naturale, le percentuali cambiano di poco, mentre gli operatori sono sempre gli stessi: l'81% viene estratto dal gruppo OMV mentre il 19% dalla RAG.

Decisamente più interessanti le previsioni per il futuro energetico austriaco: nel 2014, infatti, durante le attività di esplorazione, le due società hanno individuato nove nuovi giacimenti, otto di petrolio e uno di gas naturale.

A livello italiano, il petrolio è ancora oggi la prima fonte d’energia con un peso attorno al 35%, ma questa leadership è destinata ad finire: nel 2018 sarà superato dal metano, mentre la domanda di energia complessiva dell’Italia è stimata in leggero recupero nel 2015, fino a 158,4 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio, per poi salire a 164 milioni nel 2020 e 168,9 milioni nel 2025. Anche allora saremo al di sotto dei consumi registrati nel 1995, pari a 170 milioni di tonnellate, cifra che sarà raggiunta solo nel 2030. Queste indicazioni sono contenute nella nuova edizione di "Previsioni di domanda energetica e petrolifera italiana 2015-2030 dell’Unione Petrolifera". L’incidenza delle singole fonti primarie sul totale consumo energetico è prevista modificarsi sensibilmente, tenendo conto dell’espansione delle fonti rinnovabili.