La Corte dei conti chiede 8 milioni di euro ai poliziotti rei della “macelleria messicana della Diaz”

Lentezza atavica ma alla fine la giustizia italiana sembra arrivare agli obiettivi, certo perdendo pezzi e dando la sensazione di essere indifferente alle istanze delle vittime. Così oggi a quasi 18 anni di distanza dai fatti la procura della Corte dei Conti della Liguria chiede un risarcimento danni di oltre 8 milioni di euro (3 milioni di danni patrimoniali e 5 per danno d’immagine) a 27 appartenenti ed ex appartenenti alla polizia di stato, per i pestaggi avvenuti alla scuola Diaz durante il G8 di Genova del 2001. Il pm sottolinea però “come sia per i fatti per cui vi è stata una condanna, che per quelli per cui è intervenuta la prescrizione, si siano accertate le responsabilità e vi sia stata condanna al risarcimento danni e al rimborso delle spese, nonché il riconoscimento di provvisionali in favore delle parti civili”. La procura contabile ha aperto altri procedimenti per danno patrimoniale, per gli stessi fatti, in quanto vi sono ancora cause civili di risarcimento danni in corso e ricorsi alla Corte europea dei diritti dell’uomo. A essere citati dalla procura contabile sono i dirigenti e i funzionari dell’epoca, tra questi anche Francesco Gratteri, allora direttore del servizio centrale Operativo, il suo vice Gilberto Caldarozzi; il capo della digos di Genova Spartaco Mortola oltre al comandante del primo reparto mobile di Roma, Vincenzo Canterini, il suo vice comandante e i capisquadra; oltre agli altri funzionari coinvolti nei fatti. Il blitz alla scuola Diaz-Pertini, dove alloggiavano manifestanti giunti nel capoluogo ligure per le manifestazioni contro il G8 del 2001, avvenne il giorno dopo la morte di Carlo Giuliani e provocò 60 feriti. Furono 93 le persone arrestate – e poi prosciolte – tra i quali molti giovani stranieri. All’operazione presero parte centinaia di poliziotti, e nessuno è mai stato in grado di fornirne il numero esatto, dato che – come è emerso ai processi – molti agenti e funzionari si aggregarono spontaneamente al contingente per quella che fu definita dal vicequestore Michelangelo Fournier un pestaggio da «macelleria messicana». Per la procura, devono risarcire un danno patrimoniale indiretto, ovvero i risarcimenti alle parti civili pagati dal Ministro dell’Interno, oltre alle spese legali per i processi, il tutto per oltre 3 milioni di euro. Nei prossimi mesi sarà fissata l’udienza davanti ai giudici contabili che dovranno decidere nel merito. Secondo il pm contabile, lo Stato, non solo ha dovuto affrontare importanti risarcimenti, ma ha subito anche un grande danno d’immagine, quantificato in 5 milioni di euro.
Come ci si ricorderà il procedimento penale, per i brutali pestaggi avvenuti all’interno della scuola Diaz da parte delle forze dell’ordine la notte tra il 21 e il 22 luglio del 2001, si è concluso in Cassazione con alcune condanne e numerose prescrizioni, che hanno visto coinvolti anche personaggi di vertice della polizia di stato, prescrizioni che secondo la procura della Corte dei Conti non valgono per gli aspetti contabili e per i danni cagionati.