Imminente la chiusura dell’inchiesta su Don Contin, in evidenza i soldi per orge e viaggi

E' imminente, pochi giorni e la Guardia di Finanza depositerà in procura un resoconto dettagliato sui conti correnti e sulle disponibilità patrimoniali di Andrea Contin, il sacerdote ed ex parroco di San Lazzaro sospeso «A Divinis» dal vescovo di Padova dopo che il pm Roberto Piccione l’aveva iscritto nel registro degli indagati con le accuse di violenza privata e favoreggiamento della prostituzione nei confronti di una parrocchiana che per anni ne era stata l’amante. Una vicenda che per mesi ha monopolizzato la cronaca del Veneto e non solo. La vicenda iniziò con la denuncia della presunta vittima , era il dicembre 2016, quando la quarantanovenne parrocchiana di San Lazzaro, amante delusa di don Andrea, si era decisa a trasformare la sua sofferenza e i suoi rapporti sessuali oltre ogni limite con don Contin, in una denuncia. Nelle otto pagine di verbale la donna faceva anche il nome anche di don Roberto Cavazzana, ex parroco di Carbonara di Rovolon, che a metà gennaio, dopo sei ore di interrogatorio, aveva ammesso la sua partecipazione alle orge organizzate dal collega. A confermare il quadro investigativo era arrivata anche una perquisizione nella mattina del 21 dicembre. Agli occhi sbigottiti degli investigatori era apparsa una stanza piena di sex toys di ogni sorta, una videocamera, una decina tra dvd e chiavette con riprese hard catalogate con i nomi di Papi erano la prova che la denuncia-testimonianza della parrocchiana aveva fondamento tanto che alla fine, messo alle strette arrivò la parziale ammissione di don Contin ma solo relativamente al sesso con cinque parrocchiane in canonica. Ma il sospetto maggiore è che don Contin organizzasse orge mettendo annunci su siti di incontri per adulti offrendo la sua amante preferita in cambio di soldi, mentre vi sarebbero prove che il sacerdote avrebbe fatto sesso con una ventina di donne.
L’inchiesta si era poi concentrata anche sul lato economico della vita poco sacerdotale dell’ex don Contin. L'allora sacerdote, secondo numerose testimonianze, conduceva infatti una vita normalmente al di sopra delle disponibilità di un prete, pronto a spendere conti importanti in ristoranti e hotel a cinque stelle o in vacanza in resort in Croazia, Francia e sul Garda in compagnia delle sue amanti. Particolari che avevano spinto gli investigatori a chiedersi come fosse possibile per un sacerdote avere un tenore di vita così elevato. Dalle indagini patrimoniali sono sbucati cinque conti correnti intestati o riconducibili all’ex parroco di San Lazzaro, zona Est di Padova. Coordinate bancarie che la Finanza sta analizzando per tentare di capire da dove provenisse il denaro usato dal sacerdote. Un’indagine patrimoniale che ormai è vicina alla sua conclusione e che potrà fornire anche un’importante appoggio all’inchiesta penale, per cui prima dell’estate è stata concessa una proroga di altri sei mesi.