Il Berlusconi ‘calabrese’ è il favorito in Argentina

Da pochi mesi gli originari delle varie regioni italiane hanno superato in Argentina quelli spagnoli. Non c'è da stupirsi dato che provenivano dal Piemonte l'inventore del populismo (Juàn Domingo Peròn), che fu alpino a Cuneo, e anche Papa Bergoglio, astigiano di sangue.
E non c'è nemmeno da meravigliarsi del fatto che al primo turno delle elezioni presidenziali che hanno chiuso l'era patagonica dei Kirchner (3 anni il marito Nestor Carlos e ben 12 la vedova Cristina,entrambi peronisti-doc) la terna in gioco era tutta 'italiana'.
Ha prevalso Daniel Scioli, 'delfino' di Cristina, col 36,8% contro il 34,3 di Mauricio Macri (ci tiene a dire: senza accento e senza y), liberale e apprezzato governatore uscente della provincia di Buenos Aires. Spiccioli (22%) ed eliminazione per il sinistrorso Sergio Massa, anti-Kirchner.
Sarà quindi necessario il ballottaggio tra i primi due: si terrà il 22 novembre. Pur partendo leggermente dietro il leader peronista, Macri è dato per favoritissimo da tutti gli osservatori politici per una serie di ragioni: avrà i voti del terzo classificato, ha lasciato un buon ricordo nella sua guida della regione di Buenos Aires, la più importante del Paese, e sa presentarsi molto meglio in tv.
E' quest'ultimo fattore che ha indotto molti a definirlo “il Berlusconi delle pampas”. Anche perché è un miliardario che, assieme al padre, ha trattato con tutti i potenti dello Stato prima di 'buttarsi in politica', e infine in quanto, se Silvio ha vinto ogni genere di alloro col Milan, lui è il popolarissimo presidente della famosa squadra calcistica del Boca Junior, che fu 'la culla' di Maradona'.
Il padre, ricchissimo e chiacchierato imprenditore che
ha avuto rapporti con Carlos Menem, il Presidente che ha affossato l'Argentina nella bancarotta, ha duramente contestato il figlio quando ha deciso di mollare gli affari di famiglia per dedicarsi alla politica. Adesso è invece il suo più appassionato sostenitore.
I Macri provengono dalla Calabria, esattamente da Polistena, il centro dove si fanno i migliori torroni (superiori a quelli cremonesi) e fichi secchi più buoni del mondo.

Augusto Dell’Angelo
Augusto.dell@alice.it