I muri neppure negli Usa fermano le migrazioni

'El suegno americano' è intatto, ma da cinque anni il grande esodo dei disperati non è quello degli abitanti del Paese che fu degli atzechi e dei maya. La maggioranza dei migranti proviene invece dall'Honduras e dal Salvador e fa del Messico lo Stato di passaggio come in Europa Macedonia, Serbia, Croazia, Ungheria e anche Italia. Ma l'immenso muro che gli States hanno eretto lungo la loro immensa frontiera Sud non ferma affatto questa tragedia umanitaria, tutt'altro.
Gran parte dei fuggitivi sono donne, per di più incinte. Non lo erano alla partenza, ma sono state violentate sulla 'bestia' (così chiamano il treno verso gli Usa). Da quando la Casa Bianca ha militarizzato i confini, gli stupri e le violenze sono più che raddoppiati (almeno 60 su 100 donne). E così pure i pestaggi da parte del racket della prostituzione. Lo guidano le bande che rendono il Centro America l'area del mondo dov'è più facile morire ammazzati.
Visto il numero di stupri, gran parte delle donne prima di partire prende il 'depoprovera', un anti-concezionale i cui effetti durano tre mesi: lo chiamano “iniezione anti-Messico”.
Il Messico dei flussi migratori attraverso il Chapas e il Tabasco per raggiungere California o Arizona somiglia all'Italia di chi sbarca a Lampedusa o arriva a Tarvisio puntando al Nord Europa. I trafficanti sono definiti “coyotes”: chiedono al minimo 10 mila dollari per il viaggio in treno. Se aggiungiamo gli almeno 20 mila rapimenti ed estorsioni in un anno guadagnano decine di milioni di dollari.
Migliaia i 'desaparecidos' lungo questa 'ruta migratoria' inutilmente presidiata lungo la 'frontera sur' da 5 mila poliziotti aiutati da quelli messicani cui delegano il 'lavoro sporco'. Restano comunque 704 varchi illegali e negli ultimi 12 mesi sono stati rispediti nei loro Paesi-inferno ben 67 mila centro-americani, il doppio dell'anno precedente.
Intanto aumentano gli abusi contro chi, invece che viaggiare in treno (da cui sono buttati giù se non hanno abbastanza dollari per pagare), ora è costretto a prendere tragitti più nascosti e rischiosi, il che ingrassa le mafie e i narcos. I migranti sono infatti al terzo posto fra le loro fonti di reddito dopo la droga e il traffico d'armi.

Augusto Dell’Angelo
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