Finita la crisi: il paese “riparte”…. con il nuovo Air Force One

Della notizia che è in arrivo un nuovo aereo per il premier ed i suoi spostamenti non è il fatto in sè che appassiona più di tanto, come non appassionava la vicenda delle cilindrate delle auto blu spesso sostituite da costosi rimborsi. Che il capo di governo possa avere un Airbus a disposizione per i viaggi a lungo raggio non è uno scandalo, semmai lo scandalo può essere nella “qualità” e le motivazioni dei viaggi. Del resto se ti presenti all'estero con un volo di linea o con un jet executive qualsiasi,  nessuno ti fila, sarebbe come andare a prendere una top model da portare a cena con una Fiat Duna. Però un conto è partecipare ad un vertice internazionale, un altro è fare una comparsata in mondovisione per una manifestazione sportiva senza neppure la scusa di sostenere la propria squadra contro quella di un altro paese. Tornando invece al nuovo aereo, questo verrà integrato nella flotta del trentunesimo stormo, una costola dell'Aeronautica che ha in carico i voli del servizio di Stato, gestiti dalla presidenza del Consiglio. Sarà un A330, si dice in ambienti politici facendo intendere che Rnzi si è lasciato prendere la mano. Altri invece fanno notare che è preso in leasing, come se fosse un vantaggio pagare gli interessi a qualcuno. Comunque il nuovo gioiello andrà a sostituire il vecchio A319: un vettore - quest'ultimo - utilizzato normalmente dalle compagnie aeree per i voli a medio raggio e il cui acquisto fu deliberato dal primo governo Prodi per sostituire i vecchissimi Douglas Dc9 in dotazione ancora all'inizio degli anni 90. La vendita dell'attuale A319 era stata autorizzata dal governo di Enrico Letta, due anni fa mentre il nuovo velivolo sarà preso in leasing e potrà garantire voli diretti in molte destinazioni del mondo senza scali tecnici per fare carburante. Quello che semmai meraviglia è la scelta di fare il leasing. Le domande sorgono spontanee, chi farà il “prestito” allo Stato italiano? Verrebbe da ironizzare che si tratta di pazzi, visti i nostri conti pubblici e l'esposizione finanziaria. Fossimo una azienda privata ci penserebbe lo spauracchio di “Basilea 2",  non solo non potrebbe accedere ad alcun credito, ma qualsiasi direttore di banca o operatore di finanziaria farebbe .. volare, ma fuori dalla finestra. Ma si sa, anche Basilea e come Dublino, si applica con rigidità teutonica ai soliti noti, ma non vale per tutti, perchè i trattati, come leggi, sono uguali per tutti, ma per qualcuno sono più..... uguali. Tornando all'italian Air Force One  sarebbe a questo punto carino sapere, quando il nuovo velivolo arriverà per davvero, ma soprattutto avere i dettagli del contratto di leasing,   a meno che non diventi coperto da segreto di stato anzichè di Pulcinella come probabilmente sarà. Ma in realtà fonti di governo, nonostante la notizia sia stata anche anticipata da dichiarazioni autorevoli ad alcuni giornali, non confermano l'avvio dell'operazione, che comunque, fanno trapelare, dovrebbe portare, chissà come, a ulteriori risparmi di gestione rispetto all'acquisto e la manutenzione degli aerei, così come è stato fatto negli ultimi decenni. Il nuovo velivolo dovrebbe avere una conformazione interna simile a quello dell'attuale A319 con camera da letto, piccolo studio per le autorità e salottino, con una serie di poltrone standard nella parte posteriore della fusoliera per portare anche giornalisti, anche quelli ovviamente accreditati con il criterio del "gradimento". Anche per il nuovo aereo le regole di ingaggio dei voli infatti saranno gestite da Palazzo Chigi - saranno orientate ad un utilizzo “parsimonioso”, quindi, viene pensare,  come il viaggio a New York per assistere all'incontro tutto tricolore fra le tenniste Pennetta a Vinci, ma risparmiando sullo scalo intermedio, e scusate se è poco.